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29 marzo 2024

Castelfranco

Castello di Godego, sequestrata un'intera fabbrica tessile, denunciato il titolare

L'intervento della Guardia di Finanza si è concluso nei giorni scorsi. L'imprenditore dovrà rispondere di illecita gestione di rifiuti e delle violazioni al Testo Unico per la sicurezza sul lavoro

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

il luogo

CASTELLO DI GODEGO - Operazione delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso in materia di contrasto al lavoro nero e all’abusivismo commerciale, con particolare attenzione anche alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nei giorni scorsi, i finanzieri della Tenenza di Castelfranco Veneto hanno fatto accesso in un’azienda tessile di Castello di Godego, gestita da un cittadino cinese, individuando quattro dipendenti, connazionali del titolare, la cui posizione lavorativa è risultata irregolare, in quanto il pagamento degli stipendi da parte del datore di lavoro avveniva esclusivamente in contanti, in violazione delle disposizioni normative vigenti in materia di lavoro.

L’ispezione dei locali ha, inoltre, fatto emergere gravi violazioni agli obblighi dettati dal Testo Unico in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e dalla normativa antincendio: numerosi cavi elettrici scoperti pendevano infatti sopra le postazioni dei lavoratori e le uscite di emergenza erano sbarrate o ostruite da scarti di produzione e materiali vari, con grave pericolo per l’incolumità dei dipendenti e dello stesso datore di lavoro.

Nel corso degli accertamenti, poi, le Fiamme Gialle hanno scoperto oltre mezza tonnellata di scarti della lavorazione tessile, per i quali il titolare della ditta non è stato in grado di esibire alcuna documentazione relativa alla conservazione e al corretto smaltimento.

Tali scarti, va ricordato, costituiscono rifiuti speciali e, come tali, devono essere trattati e smaltiti con particolari modalità previste dal Testo Unico Ambientale. È infatti possibile, per le aziende, detenere quantità di rifiuti presso i propri locali entro limiti tassativamente previsti dalla legge, per un periodo massimo di tre mesi, suddividendoli per classi omogenee, solo previa presentazione di una “segnalazione certificata di inizio attività” (S.C.I.A.) e dei registri di carico e scarico.

Al termine dell’intervento, alla luce delle numerose violazioni riscontrate, i finanzieri hanno quindi sequestrato il locale di circa 150 mq, i rifiuti e tutto il materiale rinvenuto (47 macchinari industriali, capi semilavorati e materiali vari per la lavorazione tessile), denunciando il titolare della ditta alla Procura della Repubblica di Treviso per il reato di illecita gestione di rifiuti e per le violazioni al Testo Unico per la sicurezza sul lavoro.
 

 


| modificato il:

Gianandrea Rorato

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