A Castelfranco, l’energia creativa di Andrea

Dai Moti: stalla, caseificio e agribottega a metri 0

| Sara Armellin |

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CASTELFRANCO VENETO - Non è da tutti poter capire prima dei trent’anni qual è il proprio lavoro ideale: e ancor più raro è avere la fortuna di poterlo esercitare all’interno dell’azienda agricola di famiglia, in una idilliaca divisione dei ruoli con i famigliari. E’ il caso di Andrea, terza generazione e ultimogenito della famiglia Murarotto che, in quel di Sant’Andrea oltre il Muson, frazione di Castelfranco, ha da sempre avuto terra e stalla.

Prima nonno Noè, che di vacche ne aveva il numero sufficiente per sfamare la famiglia e i vicini con latte fresco; poi papà Giovanni, che si affiancò al nonno nella gestione dell’azienda agricola, ampliando la stalla fino ad arrivare alle attuali 50 bovine. La moglie Renza, con 4 figli e tanta curiosità, inizia a provare a trasformare un po’ del latte fresco di munta. Caciotte e ricotte ad uso di famigliari e amici, ma intanto i figli assorbono la passione, specialmente Andrea, classe 1994, che si diploma brillantemente al Maffioli e comincia a lavorare come cuoco.

Il fratello maggiore, Diego, frequenta l’agrario e affianca il papà tra campi e stalla, mentre le due sorelle si dedicano ad altro. Fino ad arrivare al 2020: Andrea, che oltre a sapere maneggiare bene pentole e mestoli sa fare anche il falegname e, nel frattempo, si è interessato al mondo della caseificazione, ottiene dalla famiglia il permesso di ristrutturare la vecchia stalla di nonno Noè, proprio all’ingresso della corte della casa dei Murarotto.

Con tanta buona volontà, un gusto molto raffinato e lo sguardo ben aperto al mercato, realizza un progetto perfettamente adeguato alle dimensioni dell’azienda agricola di famiglia: caseificio, con tanto di celle di maturazione; agribottega per vendere direttamente i formaggi; e soprattutto una deliziosa sala degustazione al primo piano, dove i clienti possono accedere liberamente in modalità “auto-consumo”. Le regole sono semplici: si acquista in agri bottega il formaggio; si salgono le scale verso l’accogliente sala con tanto di stufa, divanetti, oggetti vintage e legno di recupero ovunque; si sceglie il vino dal banco a libero servizio e ci si gode la serata.

Lo spazio è infatti a disposizione anche per riunioni, eventi privati o gruppi che desiderano trascorrere un paio d’ore all’insegna dei sapori genuini e della tranquillità, secondo il modello di “osteria senza oste” dove la fiducia è alla base di qualsiasi relazione. Che Andrea abbia potuto realizzare tutto ciò è indubbiamente merito di uno spirito imprenditoriale innato, ma anche dell’equilibrio aziendale reso possibile dalla presenza del fratello Diego e del padre Giovanni nei campi e nella stalla.

La gestione dei 50 ettari, tra campi di proprietà e in affitto, tra erba medica, orzo, frumento e soia non è di certo una passeggiata, così come il prendersi cura delle 50 vacche da latte: i Murarotto hanno da poco introdotto la mungitura automatizzata delle bovine, che si recano in autonomia 2 volte al giorno nell’apposita postazione regolata da microchip che registrano le frequenze di accesso per singolo capo. Un alleggerimento logistico, certo, ma anche un notevole investimento. La stalla, che si affaccia sulla corte interna, è un gioiellino di pulizia e di efficienza: con il latte fresco di munta, che arriva in pochi minuti in caseificio, Andrea si diletta a sperimentare diverse lavorazioni, rigorosamente con latte crudo, per valorizzare al meglio la materia prima.

Così nell’agri bottega si trovano spesso formaggi diversi, che cambiano secondo la stagionalità e l’estro del casaro. Oltre ai formaggi, Andrea si diletta anche a trasformare le verdure dell’orto, che coltiva a pochi metri oltre la stalla: ha creato una Piccola Produzione Locale per realizzare confetture, mostarde e verdure sotto’olio e in agrodolce perfette da degustare abbinate ai vari caci, all’insegna del cibo naturale e genuino. Per chi vuole ampliare il tagliere, ci sono anche gli insaccati “fatti su” con i maiali allevati dai Murarotto.  Non resta che inforcare la bicicletta e, dal centro di Castelfranco, percorrere i pochi km di stradine di campagna che portano alla corte “dei Moti”, menda di famiglia che Andrea a voluto valorizzare per dare un nome originale, memorizzabile e vero al progetto dell’agribottega e della sala degustazione. Buona pedalata!

 



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Sara Armellin

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