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29 marzo 2024

Castelfranco

Castelfranco avvio la campagna sociale sulla incontinenza

In Veneto il 3% della popolazione maschile ed il 20% di quella femminile tra i 20 e gli 80 anni soffre di questa patologia

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incontinenza

CASTELFRANCO - L’incontinenza è un problema sociale spesso sottovalutato. Il numero di persone affette da questa patologia è particolarmente elevato e nella sola Regione Veneto la prevalenza supera il 3% della popolazione maschile ed il 20% di quella femminile nella fascia d’età compresa tra i 20 e gli 80 anni. Tale condizione spesso compromette severamente la qualità di vita di chi ne è affetto, condizionandone la sfera familiare, relazionale e lavorativa. Nella maggior parte dei casi è vissuta con grande imbarazzo e come un tabù, portando molto spesso all’isolamento ed anche a forme di depressione le persone che ne soffrono. Eppure, da questa malattia si può guarire e molti passi avanti sono recentemente stati fatti con l’avvento di nuove tecniche riabilitative e chirurgiche.

L’Amministrazione comunale ha avviato la campagna sociale per sensibilizzare la cittadinanza su questa tematica. “L’incontinenza è un problema curabile - afferma il Sindaco, Stefano Marcon, “tuttavia meno del 20% delle persone affette ne parla con il proprio Medico di Medicina Generale e solo lo 0.4% si rivolge a cure specialistiche. È doveroso che la Amministrazione si faccia carico di informare i cittadini che l’incontinenza si può curare ed in molti casi guarire rivolgendosi ai Centri Specialisti presso gli Ospedali della nostra ULSS Marca Trevigiana”.

L’idea di lanciare la Campagna è nata dall’incontro che Primo cittadino ha avuto pochi giorni fa con il dott. Giulio Santoro, responsabile del Centro di Terzo Livello per la prevenzione, diagnosi e cura della Incontinenza dell’Ospedale di Treviso, e la Dr.ssa Fanni Guidolin, team leader degli enterostomisti. “Il Centro di Terzo Livello è stato fortemente voluto dal Direttore Generale della ULSS2, dott. Francesco Benazzi ed inaugurato il 5 Agosto del 2019 dal Presidente della Regione dr. Luca Zaia per offrire un servizio a tutti i cittadini della Marca Trevigiana” ha affermato il dott. Santoro.

“Si tratta di un nuovo modello organizzativo, il primo in Italia, e che abbiamo presentato a Roma presso il Ministero della Salute. Il Centro di Terzo livello di Treviso lavora in rete con i Centri di Secondo Livello presenti negli Ospedali dei Distretti di Asolo e di Pieve di Soligo. Nel Centro di Terzo Livello vengono trattati i casi più complessi da un team multidisciplinare formato da chirurghi, ginecologi, urologi, gastroenterologi, fisiatri, psicologi e dietisti. I pazienti che necessitano di chirurgia vengono presi in carico dalla IV Divisione di Chirurgia, diretta dal prof. Giacomo Zanus, a cui il Centro afferisce. Attualmente eseguiamo interventi mininvasivi o per via laparoscopica, anche in regime di Day Hospital e con dimissione giornaliera”.

“È necessario informare la popolazione dell’eccellenza che la Rete dei Centri rappresenta”. A parlare è Fanni Guidolin che ribadisce “con il supporto delle Associazioni Pazienti presenti sul nostro territorio e della Federazione Nazionale Incontinenti e Stomizzati e del suo presidente, Pier Raffaele Spena, abbiamo organizzato numerosi incontri con la cittadinanza nei vari Comuni della Marca. Fondamentale è stato, inoltre, il sostegno delle Amministrazioni Locali che non è mai mancato. Mediante questi incontri abbiamo potuto informare migliaia di persone delle possibilità di miglioramento e guarigione di una condizione così invalidante. Purtroppo l’emergenza Covid ci ha impedito di continuare, ormai da mesi, la nostra campagna di sensibilizzazione”.

Il Sindaco ha ribadito con forza la necessità ed il dovere di riprendere questa Campagna per il Sociale: “A gennaio organizzeremo con il dott. Santoro e la dott.ssa Guidolin un evento informativo e divulgativo sul Tema della Incontinenza in modalità online. In tale occasione verrà anche data la possibilità ai cittadini di intervenire con domande per gli specialisti, che potranno dunque spiegare i percorsi di presa in carico e di cura”.

 


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