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29 marzo 2024

Castelfranco

A Castelfranco è guerra sulle “mascherine made in Veneto”

Posizioni contrapposte sullo “schermo filtrante”

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Schermi filtranti

CASTELFRANCO – Il candidato sindaco Sebastiano Sartoretto interviene sulla distribuzione degli schermi filtranti da parte del comune di Castelfranco rilevando che: “Molti Sindaci del Veneto, anche della Lega, hanno ritenuto essenziale dunque accompagnare la consegna delle mascherine di Grafica Veneta con un foglietto illustrativo. Ma non il Sindaco di Castelfranco. Nella nostra città le mascherine arrivano a casa in una busta trasparente che contiene solo le mascherine bianche e nient’altro, neanche il riferimento che siano quelle ufficialmente distribuite dal Comune”.

“Ci sembra doveroso dunque almeno da parte nostra fornire alcune minime istruzioni d’uso, a cui si raccomanda caldamente di attenersi: bisogna stare a casa il più possibile; se proprio si deve uscire, ad esempio per fare la spesa alimentare o in farmacia (al massimo una persona per famiglia), bisogna mantenere sempre la distanza interpersonale di almeno 1 metro; se si indossa mascherine di Grafica Veneta bisogna comunque mantenere sempre la distanza interpersonale di almeno 1 metro”.

Sartoretto quindi entra nello specifico: “Le mascherine di Grafica Veneta: non sono dispositivi di protezione individuale, non sono monouso, non sono lavabili e riciclabili, non vanno toccate con le mani finché le si indossa soprattutto nella parte anteriore, davanti a bocca e naso, dopo averle tolte vanno gettate nel rifiuto secco e bisogna subito lavarsi accuratamente le mani… Inoltre, è fondamentale avvertire tutti i Cittadini che la distribuzione viene effettuata gratuitamente lasciando le mascherine nelle cassette postali senza suonare alla porta. Questo è fondamentale per allertare le persone a non cadere vittime di truffe…”.

Mentre Sartoretto da queste utili indicazioni il vicesindaco, Gianfranco Giovine divulga una nota per rispondere ad alcuni post sui social che ieri hanno riguardanti le mascherine protettive utilizzate dagli Amministratori comunali nel corso di un’azione di sostegno al Nosocomio cittadino: “Mi vedo costretto, mio malgrado, a fare delle precisazioni in merito alle critiche mosse da alcuni dirigenti del PD Castellano circa le mascherine utilizzate ieri dal Sindaco e dal sottoscritto. Questi signori sostengono che indossavamo mascherine alternative a quelle della Regione perché le stesse non contano nulla”.

“Doveroso ricordare, a chi ha la memoria corta, che questi dispositivi di protezione sono stati messi a disposizione dei Cittadini del Veneto dalla Regione grazie alla generosità della ditta Grafiche Veneta, per sopperire alla mancanza di mascherine che riguarda tutta Italia. I veneti, grazie all’intraprendenza di alcuni, beneficeranno gratuitamente di questo servizio. Nell’attesa di iniziare la distribuzione, il sottoscritto, venendo incontro alle esigenze dei dipendenti comunali che si presentavano in ufficio senza queste protezioni perché introvabili, si è attivato coinvolgendo il tappezziere Michele Pughiuc di Salvarosa per produrre qualche centinaio di protettivi semplicemente utilizzando delle lenzuola di cotone. Una prima rapida risposta data ai dipendenti in servizio e messe a disposizione del Sindaco, Assessori ed ai Consiglieri che ne necessitavano”. Il vicesindaco quindi conclude con una considerazione più elettorale che sanitaria.

“…Preciso che tale dispositivo non ha l’ambizione di essere un presidio sanitario, ma nell’emergenza è una prima difesa. Tengo a sottolineare, inoltre, che ci siamo recati in Ospedale per la consegna del materiale donato per non esporre a rischi quei pochi dipendenti comunali ancora in servizio ed oltremodo per dare un messaggio positivo e di buon esempio da parte di privati alla Comunità in questa difficile emergenza. Come mia abitudine antepongo i fatti alle chiacchiere. I dirigenti locali del PD scivolano in malo modo nel commentare con sarcasmo i fatti indicati soprattutto in questo frangente drammatico per tutti di pandemia mondiale. Si erano messi a disposizione all’inizio dell’emergenza per stringersi come Comunità, ma comprendo invece che hanno preso altre strade. Sono questi i possibili candidati alle prossime elezioni comunali che si propongono di amministrare la Città? Povera Castelfranco, povera Città se questo avvenisse”.

 



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