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29 marzo 2024

Castelfranco

CARTE DI CREDITO CLONATE, PRESA BANDA DI NIGERIANI CHE FACEVANO LA BELLA VITA

Cinque in manette. Le indagini sono partite dopo che un carabiniere in borghese ha notato che facevano acquisti ai “Giardini del Sole” di Castelfranco

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Castelfranco – Si davano alla bella vita e non si facevano mancare nulla, ma stando attenti a non dare troppo nell’occhio. Capi firmati, cellulari di ultimissima generazione, computer ed altro. Tutto acquistato senza problemi, solo tramite una semplicissima strisciata. Utilizzavano carte di credito clonate.

Le spese venivano addebitate nei conti correnti di persone ignare di tutto che si trovavano all’estero, in particolare negli Stati Uniti, Messico, Germania e Lussemburgo. Gli arrestati, a quanto si è potuto apprendere sinora, dato che le indagini sono ancora in corso, facevano probabilmente capo ad un’organizzazione criminale internazionale di professionisti del settore. Persone accorte, che stavano attente a non fare acquisti eccessivamente appariscenti, anche se alla fine l’attenzione sono riusciti ad attirarla lo stesso.

Ai “Giardini del Sole”, il 26 agosto scorso, hanno prima acquistato dei cellulari per un ammontare di circa 1.700 euro nel negozio di telefonia che sta nella galleria, poi sono entrati all’Iper e lì hanno fatto acquisti analoghi per circa 700 euro. Operazioni fatte chissà quante altre volte e senza destare sospetti, in negozi di mezzo Veneto.

Si stima, infatti, che nell’ultimo anno siano stati in almeno 3/400 negozi, toccando le province di Padova, Treviso, Vicenza e Venezia. Non immaginavano che ai “Giardini del Sole” ci fosse un carabiniere in borghese che si trovava lì per caso e che non ha potuto non notare come il gruppetto formato da quattro nigeriani avesse fatto delle operazioni quantomeno sospette.

Su segnalazione dell’appuntato in borghese, i carabinieri hanno deciso di intervenire immediatamente. È arrivata una pattuglia e sono riusciti a fermare i quattro dopo un inseguimento. Mentre scappavano si erano disfati delle carte di credito e dei documenti. Sono stati ritrovati nei giorni successivi a poca distanza dai “Giardini del Sole”.

Le carte di credito sono risultate clonate e i documenti falsi. In caserma hanno effettuato il fotosegnalamento e gli accertamenti di rito, ma poi i nigeriani sono stati rilasciati dato che non erano stati colti in flagranza di reato. Da lì però sono partite delle serrate indagini con continui pedinamenti.

I nigeriani trascorrevano le proprie giornate sostanzialmente facendo shopping. Si è scoperto che avevano la propria base operativa a Villanova di Camposampiero (Pd). Si è raccolto materiale utile fino al 19 settembre, sabato scorso, quando i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Castelfranco, in collaborazione con i colleghi di Dolo e Padova, hanno deciso di bloccarli, certi di avere tutti gli elementi utili per incastrarli.

Il blitz è scattato all’interno del negozio di abbigliamento “Bata” di Pianiga di Mellaredo (Ve). Erano entrati in tre, mentre un quarto li aspettava in macchina.

Sono stati tratti tutti in arresto. Quindi i carabinieri si sono portati nell’abitazione di Villanova, dove hanno trovato un quinto uomo intento a lavorare al computer per produrre un documento falso: arrestato pure lui. In casa è stato trovato materiale, acquistato appunto usando le carte di credito clonate, per un valore approssimativo di 30mila euro: abbigliamento griffato, televisori, telefoni cellulari, personal computer, elettrodomestici vari ed altro ancora.

Il capobanda, Abisa Tunde, 24 anni, si trova in Italia con un permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciato dalla Questura di Padova. Non si sa esattamente perché gli fosse stato concesso. Gli altri arrestati: Salahy Muyideen, 33 anni, irregolare; Ajayi Bucola, 22 anni, residente in provincia di Gorizia, regolarmente in Italia; Makiwa Mathews, 30 anni, residente a Gorizia, regolare; Saka Oluwasegun Jelili, 27 anni, irregolare.

Sono accusati di detenzione e utilizzo di carte di credito clonate, resistenza a pubblico ufficiale, possesso ingiustificato di valori, falsità materiale commessa dal privato, sostituzione di persona.

Matteo Ceron

 

In foto: la conferenza stampa per l'aresto dei cinque "clonatori" e gli arrestati

 


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