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25 aprile 2024

Treviso

Caro prezzi: "Costa più la bottiglia di vetro che la passata di pomodoro all'intero"

L'allarme di Coldiretti Treviso:"In una bottiglia di pomodoro da 700 ml in vendita al prezzo di 1,3 euro, solo l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro"

| Isabella Loschi |

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passata pomodoro

TREVISO - “Ormai si paga si più la bottiglia che il pomodoro in essa contenuto”. L’esempio portato da Coldiretti Treviso vuol far comprendere ai consumatori in che situazioni si trova la filiera agroalimentare, quella vicino a casa, che garantisce l’origine del cibo.

“Il rincaro dei costi energetici si trasferisce sui costi di produzione nella filiera agroalimentare come quello per il confezionamento e gli imballaggi”, – sottolinea preoccupato Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso. Coldiretti propone un’analisi in occasione della diffusione dei dati Istat sull’inflazione a gennaio che evidenziano un aumento del 4,8% con un balzo del 38,6 % per l’energia e del 3,6 % per gli alimentari.

“Il boom delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflette – sottolinea Coldiretti – sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. 

"Il risultato è che, ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), secondo la Coldiretti, è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità”.

“Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori – denuncia Coldiretti – non riescono, neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce infatti a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali. Per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi.

 



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Isabella Loschi

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