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23 aprile 2024

Cantine Aperte e il goto de vin

Categoria: Altro - Tags: Cantine aperte, Michela Pierallini, Vino birichino

Michela Pierallini | commenti | (3)

Domenica 26 maggio sarà la giornata di cantine aperte, l’evento nazionale creato dal Movimento Turismo del vino che sul sito www.movimentoturismovino.it scrive così:

Cantine Aperte è l’evento enoturistico più importante in Italia. Dal 1993, l’ultima domenica di maggio, le cantine socie del Movimento Turismo del Vino aprono le loro porte al pubblico, favorendo un contatto diretto con gli appassionati di vino. Cantine Aperte è diventato nel tempo una filosofia, uno stile di viaggio e di scoperta dei territori del vino italiano, che vede, di anno in anno, sempre più turisti, curiosi ed eno-appassionati avvicinarsi alle cantine, desiderosi di fare un’esperienza diversa dal comune. Oltre alla possibilità di assaggiare i vini e di acquistarli direttamente in azienda, è possibile entrare nelle cantine per scoprire i segreti della vinificazione e dell'affinamento.”

 

Qui mi fermo e apro la mia parentesi.

 

Vino birichino! Se sono polemica!!

 

 

 

Ricevo molti programmi per cantine aperte e ce ne sono di così sostanziosi da farmi venire il mal di testa!

Come mio solito, inizio a rimuginare.. rimuginare.. fino a vedere la cosa da punti di vista diversi.

In cantina ho lavorato per tanti anni, prima come cantiniera e poi ricoprendo altri ruoli fino a quello attuale di consulente, perciò di ospiti ne ho accolti moltissimi.

La sensazione che mi dà l’eno-turista è quella di essere avido di conoscenza, desideroso di ascoltare, guardare e imparare il processo che trasforma l’uva nel vino che lui beve e che gli piace tanto.

Magari ha anche frequentato il corso da sommelier e ci tiene a scambiare una conversazione consapevole e di spessore.

Poi ci sono i bevitori senza pensieri, quelli che scelgono il vino secondo il loro gusto e com’è fatto è fatto.

Arrivano anche alcune coppie dove Uno soltanto è appassionato perciò mentre Uno si diverte a studiare la cantina, l’altro se ne va in giro a guardare le farfalle.

Si ha un bel dire che bisogna educare il consumatore, ma se il consumatore non vuol essere educato, tanto vale lasciarlo bere in santa pace e amen!

Io non capisco niente di automobili, mi piace la mia, ci viaggio comodamente e questo mi basta.

Il tagliando e la revisione me li fa il meccanico.

Non voglio essere educata sui motori e neanche sulla carrozzeria, voglio premere l’acceleratore e magari, poi, anche il freno e nient’altro.

Libero arbitrio; esiste ancora, da qualche parte?

 

 

Leggendo i programmi delle varie cantine avevo storto il naso proprio per la quantità di proposte al pubblico, esposizioni di quadri, bricolage, pittori, artisti di ogni tipo, lotterie, bancarelle che vendono i prodotti artigianali, musica, cibo, auto di lusso, motociclette e chi più ne ha più ne metta.

E la cantina dov’è finita? Mi sono chiesta.

 

La visita in cantina dove il produttore mostra il percorso dell’uva dalla vigna alla pressa e via così…

 

e dopo si taglia la sopressa de casada con il pane cotto nel forno a legna, o con la polenta abbrustolita

(questa chicca della polenta al posto del pane me l'ha suggerita il mio amico Gigi Miracol, eno-gastronomo e sputafuoco. Chissà se la polenta, lui, l’abbrustolisce a starnuti)

e un goto de vin.. dov’è tutto questo?

 

Ho storto il naso pensando che ancora una volta abbiamo snaturato qualcosa di tradizionale e semplice, ma non per questo meno accogliente.

Alla fine però sono arrivata alla conclusione che non stiamo snaturando niente, anzi!

Ci si prodiga a dare qualcosa in più, a offrire una giornata diversa dalle altre, a rallegrare non solo chi gradisce il percorso in cantina ma anche chi lo accompagna e magari è astemio!

Così almeno ha la possibilità di avvicinarsi a questo piccolo grande mondo vinoso che altrimenti non vedrebbe mai.

 

p.s. per i maliziosi, conosco anche il pedale della frizione, il cambio e tutti gli aggeggi che si trovano in auto.



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Sono pienamente d'accordo con quello che scrivi,da piccoli viticultori e prduttori abbiamo solo la piccola e grande possibilita' di spiegare il percorso dalla vite al vino e di mettere a disposizione il nostro prodotto per l'assaggio......possiamo solo far vedere e godere i nostri vigneti e il nostro paesaggio ....ma in fondo la nostra non e' una cantina , e' una CANEVA, cosa diversa....

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Ciao Vitalina, grazie per il tuo commento e riguardo alla tua correzione direi che viti-cultori ci poteva anche stare, no? ;-) Io sono toscana e anche se vivo qui dal 2006 e lavoro in ambito vitivinicolo, ho sempre pensato che caneva fosse il corrispondente di cantina, mi sono sbagliata? Comunque ora mi hai messo curiosità, dove si trova la tua caneva? Si può visitare per bere un "goto de vin"?

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