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25 aprile 2024

Treviso

CANTIERI, MENO INCIDENTI E PIU' ATTENZIONE

L'Ordine degli architetti si interroga sugli infortuni in edilizia. Ora i professionisti sono chiamati a maggiori responsabilità

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

Treviso - Edilizia: in calo la percentuale di infortuni nel Veneto, in aumento la sensibilità dei professionisti. E’ in estrema sintesi il messaggio lanciato nel convegno dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Treviso che ha posto l’attenzione sulle problematiche relative alla sicurezza nei cantieri. Questo tema tocca in modo particolare gli architetti, perché operano in uno dei settori, quello dell’edilizia, più afflitto dagli infortuni sul lavoro. La sicurezza, infatti, non riguarda solo il cantiere, ma anche lo studio.

“È necessario – afferma il presidente dell’Ordine Italo Rebuli - la massima attenzione in tutti le fasi del lavoro, dalla progettazione alla realizzazione, al fine di ridurre drasticamente le possibilità di infortuni. Insomma, una gestione approssimativa a monte alza la soglia di rischio a valle: ecco perché c’è bisogno di sicurezza a tutti i livelli”. ‘Massima attenzione e sicurezza a tutti i livelli’ sono anche le parole-chiave che contraddistinguono il Testo Unico che ha introdotto due fondamentali novità: gli architetti sono soggetti a maggiori responsabilità e le multe per chi sgarra diventano più salate.

Poiché l’inasprimento delle norme inciderà non poco nella futura vita professionale dell’architetto, l’Ordine ha recentemente attivato un gruppo di lavoro per approfondire alcune parti del decreto. A breve, verrà organizzato un tavolo di confronto per condividere con tutti i professionisti eventuali punti da rivedere o modificare. Secondo Giovanni Moro dell’Ulss 7 di pieve di Soligo negli ultimi anni si è registrato un sensibile calo degli incidenti sul lavoro nel settore dell’edilizia. Qualche esempio: se in Veneto nel 2000 sono stati riconosciuti dall’Inail 10.809 infortuni, nel 2008 si sono ridotti a 8.512.

Più di 2 mila lavoratori, dunque, non hanno subito incidenti. In termini percentuali, c’è stato un ridimensionamento del 21.5%. Tuttavia i dati del 2008 non devono, però, essere considerati definitivi, poiché alcuni infortuni dello scorso anno non hanno attualmente completato l’iter burocratico: con i casi in sospeso, si delineerà un lieve aumento del dato provvisorio. Treviso si trova leggermente al di sotto della media, con i suoi 1.906 lavoratori infortunati nel 2000 e 1.552 nel 2008, con una diminuzione del 18.6%.

“A Treviso – spiega Moro - abbiamo un’edilizia che, nonostante la crisi degli ultimi mesi, riesce a reggersi in piedi e a mantenere inalterate le ore effettive di lavoro. Diversa è la situazione in altre zone della nostra regione che, più profondamente toccate dalla congiuntura economica, si sono viste costrette a diminuire le ore di lavoro e, di conseguenza, hanno avuto oggettivamente meno probabilità di subire infortuni.” Se si guarda, però, all’indice di incidenza - cioè al numero di infortuni ogni mille lavoratori - che generalmente l’Inail ha difficoltà a ricavare, la situazione si ribalta: Verona, Vicenza, Belluno e Venezia riportano una differenza tra il 2000 e il 2005 del 19%, Padova e Rovigo del 21%, mentre Treviso del 23%.

Questo significa che, secondo il Coreo (Centro Regionale per l’Epidemiologia del Veneto) che ha condotto il primo studio di questo tipo, a Treviso gli infortuni per mille lavoratori sono passati dai 63.5 del 2000 ai 45.8 del 2005. E’ considerato un buon risultato, tenendo conto, tra l’altro, del numero sempre maggiore di immigrati impiegati in questo settore (il 50% dei lavoratori totali). Immigrati che, come i dati dimostrano, sono i più toccati dal problema sicurezza in cantiere: l’incidenza di infortuni tra gli immigrati, infatti, aumenta dai 55 per mille tra i lavoratori totali agli 83 per mille tra i lavoratori extracomunitari.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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