A Canizzano, il sogno artistico, letterario e agricolo di Dante

Paia de Pasqua: rigenerazione orticola e paesaggistica

| Sara Armellin |

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TREVISO - A pochi passi da Treviso, c’è una piccola oasi di rigenerazione contadina, dove convivono progetti legati al cibo, al territorio e alla cultura. E’ l’azienda agricola Paia de Pasqua, nata dopo anni di esperienze imprenditoriali internazionali nel mondo del food di Dante Carniato, classe 1955 ed ex maestro delle elementari, che in questa terra di famiglia è tornato per mettere radici e seminare futuro.

Perché qui si parla di progetti che vanno ben oltre il cibo, per quanto da esso traggono sostentamento e vitalità in quanto "anche una sola carota, se ben coltivata, può contribuire a migliorare il mondo". Nell’azienda agricola Paia de Pasqua quindi si coltivano ortaggi rigorosamente biologici, di ottima qualità, in vendita nel capanno a bordo campo in specifici giorni e orari, come ben segalato dai cartelli lungo la stradina Comunale di San Vitale che serpeggia generosa verso la campagna di Canizzano.

Ma oltre agli ortaggi coltivati nei 6 ettari in collaborazione con giovani amanti delle fatiche e delle gioie del biologico, Dante segue in prima persona la gestione dei progetti culturali e paesaggistici dell’azienda. Perché qui fino agli anni 90 erano tutti seminativi: ettari e ettari di monocolture, gestite dal nonno Giuseppe, detto "el Pasquaetto", e da nonna Rina, detta "Paia". Quando Dante si è trovato in eredità questa terra, ha ben pensato di rigenerarla per ridarle dignità, nel rispetto della vocazione agricola dei nonni, omaggiati nel nome Paia de Pasqua, ma con un approccio storico naturalistico di ampio respiro che la riportasse alle sue origini.

Dante ha così attuato un progressivo cambio delle coltivazioni da mono-culturali intensive a orticole: ha ripristinato i fossi e le siepi, ha piantato oltre 2.000 alberi tra alto fusto e gelsi. Il tutto per ridisegnare il paesaggio, restituire fertilità al terreno e dare il via ad un’azienda agricola biologica. Tra campi di verdure di stagione, viti, gelsi e siepi, si organizzano diverse attività culturali, in collaborazione con le associazioni del territorio: dalle passeggiate letterarie sulle tracce di Zanzotto, alle serate con Slow Food, dai testi di Jean Giono appesi tra i rami degli alberi, alle installazioni di land art in omaggio al pantheon della natura.

Curioso e coraggioso il progetto di bachicoltura, che vede l’azienda impegnata nell’allevamento dei bachi, immancabile e antica voce di reddito nelle economie contadine di sussistenza della campagna trevigiana del novecento. Perché dal passato di possono trarre molti spunti da proiettare in un futuro migliore, nel quale si possono muovere passi sicuri proprio in virtù di questa consapevolezza: è un atteggiamento di vita, “una nuova etica comportamentale, dove l’azione del singolo cambia un tassello e prima o poi tutti i tasselli messi insieme cambiano l’intero sistema” come spiega Dante.

Nella bottega, oltre agli ortaggi di stagione coltivati in loco, si può trovare una piccola ma accurata selezione di frutta e verdura di altre aziende agricole biologiche, oltre ad alcuni trasformati come giardiniere, creme di verdure e agrodolci. Presente anche una produzione di miele biologico da api presenti in azienda.

 



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Sara Armellin

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