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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

"Il cammino di Verde" al Museo del Cenedese

Partecipata la presentazione dell'opera prima di Marco De Conti

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

VITTORIO VENETO - Nella splendida sala del Maggior Consiglio del museo del Cenedese di Serravalle, di fronte ad una sala gremita, è stata presentata "Il cammino di Verde", opera prima di Marco De Conti, che ha approfittato della quiescenza, per scoprirsi romanziere, mettendo insieme gli interessi storici all'interno del paesaggio della Sinistra Piave e del Bellunese.

In apertura dei lavori Alessandro De Bastiani, nella veste di editore, ha ricordato come negli ultimi anni è stato dato spazio alla letteratura di questo territorio, pubblicando i pregevoli lavori di Aldo Toffoli, alcune opere di personaggi nazionali, come Tito Spagnol (La bambola insaguinata, Uno Due Tre, Bassa Marea), ma anche di autori giovani e recenti, l'ultimo dei quali, appunto, è Il cammino di Verde.

Hanno presentato il romanzo il senatore Maurizio Castro e il direttore generale di Veneto Lavoro, Sergio Rosato, ambedue esperti del mondo del lavoro, nel cui ambito l'autore De Conti ha lavorato, anche con loro, fino al momento della pensione. Con il solito suo stile brillante, Castro ha tratteggiato " la natura dilettantistica e non professionalizzate dell'opera, ho apprezzato come il romanzo abbia messo in luce la scrittura moderna del "cronista" De Conti". In qualche modo l'opera approfondisce una fase storica di questo territorio, "legato ai guelfi Da Camino, purtroppo dimenticati, una storia quasi rimossa, che ha avuto una forte identità e autonomia, rispetto a Venezia, per molto tempo". L'ultimo passaggio, lo ha riservato alla "atemporalità del paesaggio che fa da sfondo a tutta la storia di Verde".

 

Sergio Rosato ha subito evidenziato che, non avendo radici venete, ha voluto e saputo cogliere alcuni aspetti peculiari, molto intriganti, che gli hanno permesso di leggere tutto d'un fiato il romanzo, di cui ha voluto dare una testimonianza non da critico ma da lettore. Avendo conosciuto da molti anni l'autore, in veste di suo collaboratore, Rosato ha saputo cogliere nell'opera i tratti della personalità dell'autore: l'amore per Fregona, per il suo territorio, la Sinistra Piave e il Bellunese, oltre che gli affetti del padre di famiglia.

Durante l'incontro sono state lette alcune pagine significative riguardanti la vita di Verde e l'habitat, in cui è vissuta, tratteggiati e quasi dipinti, come in un affresco accattivante.

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 

 



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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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