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20 aprile 2024

Oderzo Motta

Cade a terra ubriaco, passante lo aiuta ma accusa: «C’erano altre venti persone, non si è mosso nessuno»

Lo ha segnalato l’avvocato mottense Stefano Colledan

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Piazza San Rocco

MOTTA DI LIVENZA - Trentenne di Motta cade a terra ubriaco in piazza e nessuno gli da una mano. Lo soccorre un avvocato che poi racconta la sua storia via social. «È accaduto davanti al bar con una ventina di persone di fronte, nessuna ha mosso un dito».

Colledan, in un lungo post su facebook sulla pagina dei Mottensi Sdegnati, spiega: «Venerdì sera verso le 19.30 mentre esco dallo studio in piazza San Rocco vedo un ragazzo in bicicletta che barcolla e cade rovinosamente a terra. Si mette a urlare di dolore per una botta che ha preso sulla spalla, è pieno di escoriazioni e gli esce del sangue da un gomito. Mi affretto a soccorrerlo raccogliendolo da terra in mezzo alla strada. È completamente ubriaco, non sta in piedi. Vorrebbe risalire in bici, riesco a farlo ragionare, gli dico che la bici gliela metto dentro il mio ufficio così non gliela rubano e che lunedì potrà venirla a prendere. Mi offro di accompagnarlo a casa. È di Motta. È un mottense. Avrà poco più di trent’anni. Sale nella mia macchina e improvvisamente si mette a piangere come un vitello, singhiozzando talmente tanto che non riesce a parlare».

Gli chiedo perché è così ubriaco a quest’ora e cosa gli succede. Si confida. Subito. Mi racconta di una brutta storia familiare. Cerco di dargli dei consigli che ascolta e promette di mettere in atto. Riesco a calmarlo. Arrivo davanti a casa sua. Scendiamo, mi abbraccia forte come si abbraccia un fratello che parte, mi ringrazia, si ferma all’ingresso e continua a salutarmi con la mano fino a quando esco dalla sua vista. Mi ha tolto il cuore.

Mi sono sentito molto bene per quello che ho fatto. Poi rabbia, tanta rabbia… Il fatto è successo giusto davanti al bar (...). Non se ne è alzato uno! Non ce n’è stato uno che sia venuto a dare una mano, ad accertarsi delle condizioni di salute del ragazzo, a chiedere se c’era bisogno di qualcosa. I commenti li tengo per me. Dico solo che questo non è più il mio paese, da tempo».

 


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