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28 marzo 2024

Treviso

Cà Foncello, intervento innovativo su un 24enne con vertebre fratturate

L’intervento chirurgico svolto in collaborazione tra due équipe di medici di neuroradiologia e neurochirurgia

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Cà Foncello

I medici Zanata, Stafa e Del_Verme

TREVISO - Innovativo intervento di chirurgia all’ospedale Ca’ Foncello su un 24enne che aveva riportato la frattura di due vertebre lombari a seguito di un incidente automobilistico. L’intervento svolto in collaborazione tra due équipe di medici dell’ospedale Ca’ Foncello, neuroradiologia e neurochirurgia.

La novità consiste nella convergenza tecnica scaturita dall'unione non solo di diverse tecniche chirurgiche ma, anche, dalla sinergia creatasi tra i due gruppi di medici. Il giovane è stato sottoposto, nella sala interventistica della neuroradiologia, diretta da Francesco Di Paola, a una doppia procedura di messa in sicurezza delle fratture: il dottor Altin Stafa ha prima iniettato del cemento sintetico e poi, attraverso il posizionamento di un dispositivo espandibile in titanio di nuova concezione, è riuscito a riportare la vertebra crollata alle corrette dimensioni anatomiche.  Successivamente nella sala operatoria della neurochirurgia, diretta da Giuseppe Canova, il paziente ancora anestetizzato e seguito dalla dottoressa Monica Surdu, è stato operato dal dottor Roberto Zanata e dal dottor Jacopo Del Verme che hanno eseguito una stabilizzazione vertebrale, attraverso una tecnica mini-invasiva percutanea delle vertebre adiacenti a quelle fratturate, ad ulteriore difesa delle stesse.

“Questa nuova tecnica ibrida, sintesi di quelle già in uso nei due reparti – spiegano gli specialisti del Ca’ Foncello - ha permesso di bloccare chirurgicamente un numero minore di vertebre, quindi meno viti metalliche impiantate, minore perdita di sangue, minor danno ai muscoli spinali, minor tempo chirurgico e minor blocco della motilità della colonna vertebrale per il giovane paziente. In questo modo si riserva la possibilità di poter valutare precocemente la rimozione delle poche viti impiantate, permettendo così una guarigione ottimale ma anche un recupero funzionale completo della motilità della colonna”. Il giovane è stato dimesso dopo 3 giorni dall'intervento. 

 


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Isabella Loschi

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