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28 marzo 2024

Treviso

Cà dei Carraresi: la nuova casa della cultura dei trevigiani con libreria e ristorante

A Cà Spineda il nuovo spazio espositivo di Fondazione aperto al pubblico

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

ca dei carraresi

TREVISO - Mobili raccolti da vecchi uffici e proprietà di Fondazione Cassamarca, recuperati, ridipinti e utilizzati per ospitare migliaia di libri e cataloghi della nuova libreria al piano terra di Cà dei Carraresi e 70 sedie da ufficio con le rotelle per i tavoli della nuova area ristorante che si affaccia sul Sile e spazio degustazione e vendita vini, sempre al piano terra, inaugurati oggi insieme alla nuova ala espositiva di Cà Spineda. Fondazione Cassamarca questa volta ha contenuto le spese e ha dato spazio al riuso con l’aiuto degli architetti Gianfranco Trabucco e Guido Jaccarino.

“Un investimento per l’intero intervento vicino allo zero perché abbiamo recuperato tutte cose nostre, dagli arredi alle sedie”, spiega il presidente di Fondazione, Luigi Garofalo. “Con questi nuovi spazi - sottolinea Garofalo - vogliamo che Casa dei Carraresi diventi la casa dei trevigiani, accogliente e ospitale, dove trovano spazio i quattro settori su cui la Fondazione basa il suo impegno quotidiano: ovvero cultura, ricerca scientifica, natura e ambiente. La libreria coglie nei primi due campi la sua ragione d’essere; il vino proveniente da tutto il mondo è espressione della natura; entrare qui per cenare o bere un caffè insieme risponde all’esigenza di rendere moderna anche la fruizione della cultura. Collegato uno spazio museale di alto profilo che dal territorio di apre al mondo. Treviso deve avere questa vocazione”. Una sfida difficile soprattuto in un momento in cui le misure anti contagio rendono più difficile l’incontro e gli eventi.

“Quello che presentiamo oggi è uno spazio a 360º gradi per la cultura, per una città che sta investendo sull’arte e la bellezza - le parole del sindaco Mario Conte - Treviso ha le caratteristiche per essere una piccola Atene, anche perché come Amministrazione abbiamo investito molto. Ad esempio 3,5 milioni di euro sul Museo Bailo, 1,5 milioni per completare la riqualificazione di Santa Caterina, 500mila euro per Casa Robegan e 2 milioni stanziati per la Biblioteca Zanzotto. Vogliamo infatti consegnare ai trevigiani e ai visitatori spazi attrattivi e in grado di offrire più servizi, aspetti che il Covid non può e non deve scalfire”.

Insieme alla nuova libreria e ristorante è stato aperto ufficialmente anche il nuovo spazio espositivo di Ca’ Spineda, un tempo spazio per gli uffici della Fondazione. Ben 800 metri quadrati di allestimenti sviluppati su due piani, 100 opere esposte, una biblioteca di circa 10 mila volumi e 110 metri lineari di archivi storici.
Uno spazio aperto al pubblico che, su prenotazione, potrà ammirare la vasta collezione d’arte e la biblioteca costituitasi in anni di acquisizioni e donazioni. Si tratta di una collezione d’arte tra Ottocento e Novecento che comprende sia opere inedite della pittura veneta, da Guglielmo Ciardi a Giovanni Barbisan, e altre molto note per essere state prestate a musei importanti, italiani e stranieri.

 


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Isabella Loschi

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