BUONA DOMENICA Vietato leggere Harry Potter. Ma gli omofobi possono continuare a picchiare
In Ungheria, avanti di questo passo, si arriverà al rogo dei libri. Della legge Orbàn però non ci si indigna: in Italia fa problema il Ddl Zan, nonostante le continue aggressioni anche nei confronti di minorenni.

TREVISO - Prima l’aggressione verbale: “Cagna, lesbica, schifosa, devi bruciare viva”. Poi dalle parole ai fatti: pugni, calci. È accaduto a Eva, 13 anni, l’ultimo giorno di scuola, a Torino. Ennesimo episodio di una serie interminabile e non più accettabile. Usciva da scuola Eva; a tracolla la sacca dei libri con i colori dell’arcobaleno.
Tanto è bastato (o piuttosto: così poco) perché il branco le fosse subito addosso, come il toro alla vista del drappo rosso. Coraggio ne devono avere, e tanto, i negazionisti dell’omofobia. Viltà invece ne hanno da vendere coloro che si trincerano strumentalmente dietro a un Codice invocato come panacea di tutte le ingiustizie. Gli episodi si moltiplicano, l’effetto alone è un dato di fatto. Le conseguenze, tragiche: suicidi di adolescenti e giovani. Colpevole ignorarli. Irresponsabile astenersi. Il Ddl Zan non può arrestarsi sul binario morto del rinvio sine die. Urge subito, serve adesso. Per evitare la restaurazione turca, come spiegava “La Stampa” sabato della settimana scorsa a proposito della proposta di legge Orbán: “Vuole vietare nelle scuole i programmi destinati a informare gli studenti sui temi Lgbt edi affrontare in classe il tema dell’omosessualità. Un po’ quello che fece l’alleata Polonia due anni fa con i programmi di educazione sessuale e perfettamente in linea con le sue zone Lgbt free, le zone libere da Lgbt”.
Ha commentato Andrea Tarquini su “La Repubblica”: “Immaginate di vivere in un paese europeo, membro dell’Unione europea e della Nato, dove non vi sarà concesso di vedere in tv episodi della serie “Harry Potter”, o di “Friends” o film come “Billy Elliot” e a “Normal family”. Perché? Semplicemente perché i rigidi censori locali potrebbero scegliere un’interpretazione severa delle leggi omofobe appena votate che vietano in ogni sede “la propaganda all’ideologia Lgbt+, malata, malsana e nemica del cristianesimo e dei valori della Nazione”. Stiamo parlando dell’Ungheria governata da Viktor Orbàn…. Andrà in scena di nuovo il rogo dei libri di triste memoria, in una versione adattata al terzo millennio.
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