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28 marzo 2024

Treviso

BUONA DOMENICA Ultimo tango a... Helsinki

Ha suscitato scandalo un video che riprende la premier finlandese mentre balla con le amiche a una festa privata. Fosse in Italia potrebbe andare tranquillamente al Papeete o a "Ballando con le stelle"

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

TREVISO - Così va il mondo, anche nella parte più in alto e più avanti: il Nord Europa. A “sorprendere” non è stato il successo elettorale che le ha poi spalancato le porte del Governo. A “scandalizzare” di Sanna Marin, primo ministro finlandese, è stato il vederla ballare a una festa (privata, oltretutto). Distillato di maschilismo allo stato puro che anche nei Paesi più (?) culturalmente progrediti è capace ancora di far fare la più brutta figura.

“Ci era sembrata avantissimo la Finlandia quando tre anni fa aveva scelto come premier una ragazza trentenne, Sanna Marin, con una biografia che sembrava un inno alla modernità del Nord Europa: non solo molto giovane, non solo donna, ma cresciuta da una coppia di lesbiche tutt'altro che benestanti, prima laureata di una famiglia che aveva conosciuto dure giornate nei rifugi per senzatetto. Helsinki ci pare assai meno avanti oggi, mentre scruta il video di Sanna che balla con un gruppo di amiche commentando: vergogna! Non è da premier! Ma è drogata? Ma è ubriaca? E ci sentiamo persino consolati, noi maschiocentrici del Sud Europa, noi che abbiamo applaudito aspiranti premier in copertina nudi con cravatta verde, con bandana, con ospiti internazionali smutandati sotto la doccia, travestiti da Fonzie, sul tetto del Viminale col gabbiano, sulla terrazza di Chigi con lo champagne, per pestare invece senza pietà ogni dettaglio di vita delle politiche donne”. (“La Stampa” 19 agosto 2022).

Poco è concesso alle donne, nulla si potrebbe dire perché tutto si tollera e tutto è consentito all’altro sesso della politica. “Tutto il mondo è paese, possiamo dirci. E allungare l'elenco delle cose che alle signore politicamente esposte non si perdonano. Piangere (Elsa Fornero), avere un Lato B importante (Angela Merkel), avere un marito (Hillary Clinton), fare l'orto biologico (Michelle Obama), portare i tacchi a spillo (Condoleeza Rice, Maria Elena Boschi, Daniela Santanchè), difendere i vaccini (Liliana Segre), essere troppo giovane (Greta Thunberg), troppo mascolina (Rosy Bindi), troppo grassa (Patrizia Bedori), troppo nera (Cecile Kyenge), avere un figlio (Giorgia Meloni), vestirsi di blu elettrico (Teresa Bellanova), vestirsi di rosso (Paola De Micheli), salire le scale per fare ginnastica (Laura Boldrini), compiere gli anni (Laura Boldrini), scrivere un libro (Laura Boldrini). Aggiungeremo alla lista: ballare”.

Non per gli uomini di Stato. La bella notizia è che per una volta qualche leader politico nostrano potrebbe mettere al tappeto (di ballo) il nord Europa. Matteo Salvini, per primo. Potrebbe essere chiamato a Helsinki a tenere un master sul genere “discoteca da spiaggia”: dopo il Papeete ha tutte le carte in regola e non deve insegnare a nessuno ma solo testimoniare che una prima ministra che fa quattro salti e “butta la gamba” in una festa privata, è roba da dilettanti allo sbaraglio.

Ad accompagnarlo potrebbe essere un fu rappresentante del popolo italiano che a ballare è andato in televisione, per scambiare poi il laticlavio con quello di giudice di gara: il senatore Antonio Razzi. “Ebbene sì, ho vissuto da politico e da uomo di spettacolo, ma, mentre la politica divide perché in troppi aspirano al potere personale, incuranti del bene comune, il ballo accomuna e unisce, non solo due corpi, ma anche i rapporti tra le persone per renderli speciali e veri”.

Ma un ricordo nostalgico sorge spontaneo e si salta immediatamente alla Prima Repubblica: Gianni De Michelis, parlamentare, vice Capo del Governo, più volte ministro. Autore del libro: “Dove andiamo a ballare questa sera?', guida a 250 discoteche italiane”. Al “Tartarughino” di Roma era più di casa che al ministero. Per parlarci bisognava scendere in pista. Enzo Biagi una volta lo definì “avanzo di balera”. Fu anche ministro degli Esteri. Ha raccontato Pierpaolo Ferraresi, patron del dancing prediletto: "Erano le 23, Gianni, che era ministro degli Esteri all'epoca, stava cenando con una signora. Ad una certa ora, quando il lavoro nel locale stava terminando accendevamo un piccolo televisore e io vidi che era iniziata la guerra in Kuwait con l'Iraq. Immagini nitide dei razzi che partivano. Io vado subito da Gianni che non sapeva nulla e gli dico: "Ma mi stai prendendo in giro? Sei ministro degli Esteri e te lo devo dire io che è scoppiata la guerra?". Al che insisto: 'Ti prego è vero, vieni a vedere'. Solo a quel punto Gianni vede in tv che era come dicevo io. Dal telefono a gettoni, perché all'epoca non c'era il telefonino, chiama la batteria. C'era poi da richiamare scorta e autista che andavano a mangiare da un'altra parte. Mando un cameriere alla Amatricianella e finalmente la squadra si ricompone"

Fosse ancora qui, il Gianni sarebbe già lì. In Finlandia.

Buona domenica

 


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Roberto Grigoletto

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