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29 marzo 2024

Treviso

BUONA DOMENICA Impara l'arte e mettila da parte

Chiusa l'inchiesta e condannati i responsabili degli esami di italiano fasulli sostenuti dal calciatore uruguaiano Suarez per ottenere una certificazione B1. Vista con il binocolo

| Roberto Grigoletto |

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BUONA DOMENICA Impara l'arte e mettila da parte

TREVISO - Conclusa l’indagine sugli esami tarocchi all’insegna delle soffiate sostenuti mesi orsono dal calciatore Luis Alberto Suarez. Quello svelto di piede molto meno in lingua (italiana). Doveva conseguire - e nei fatti aveva ottenuto - un livello B1 di conoscenza dell'italiano, condizione per poter entrare in possesso del passaporto comunitario. Ma altro che B1: Surarez dell’italiano ignorava probabilmente anche l’alfabeto. “Piace molto bevere mate, a 15 anni cominciato giocare a calcio, Barcellona giocatore parlare italiano”. E via di infiniti come se piovesse. Concordanze queste sconosciute. Complementi inesistenti.

Fortuna (si fa per dire, visto l’epilogo giudiziario) che la produzione scritta non era contemplata: chissà le mirabilie di cui sarebbe stato autore. Che neanche Totò con Peppino ne: "La malafemmina": “Veniamo noi con questa mia a dirvi, adirvi una parola, che scusate se sono poche ma 700 mila lire; a noi ci fanno specie che quest'anno, una parola, c'e' stata una grande moria delle vacche come voi ben sapete . : questa moneta servono a che voi vi consolate dei dispiacere che avreta perché dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimi di persona vi mandano questo perche' il giovanotto e' uno studente che studia che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto cioe' sul collo . ; . ; salutandovi indistintamente Punto, punto e virgola, due punti. Avete aperto la parente? Chiudete la parente”.

Cinque gli indagati, accusati di falso ideologico: l’ex rettore dell’università per stranieri, il direttore, due professori e il legale della squadra di Suarez. Spiega “La Stampa”: “I pm ritengono i vertici dell'Ateneo responsabili anche del reato di rivelazione di segreto d'ufficio in concorso per il file pdf “contenente l'intero svolgimento della prova tenutasi poi il 17 settembre 2020” che venne inviato via mail al calciatore uruguaiano il 12 settembre dalla professoressa Spina. Il fine era, secondo gli inquirenti, di ottenere vantaggi patrimoniali “derivanti dalla prospettata attivazione di un rapporto convenzionale con la Juventus per future collaborazioni nel settore della formazione linguistica di calciatori stranieri, anche del settore giovanile, e dalla diffusione a a livello internazionale dell'immagine dell'Ateneo, sui principali media nazionale ed esteri”.

E per un Centro di Valutazione e Certificazioni linguistiche che permette a un semianalfabeta di vantare competenze linguistiche viste con il binocolo, la “Vanoncini” di Malpello, una azienda della bergamasca, ha invitato i suoi dipendenti ad aderire al “Book club”. Sempre a “La Stampa” ha raccontato l’amministratore delegato Danilo D’Adda: “Chi lavora con te deve diventare migliore di quando ha cominciato perché l’imprenditore ha anche un ruolo sociale”. Nella pratica: “In orario di lavoro, a turno, un dipendente parla agli altri colleghi di un libro a sua scelta e il mese dopo riceve il compenso in busta paga”. Cento euro per leggere e raccontare un libro ai colleghi, 200 per il secondo, 300 per il terzo e così a salire.

Chi l’ha detto che con la cultura non si mangia? Con buona pace dell’ex ministro Tremonti, non solo ci si guadagna (in ogni senso) ma si evita pure di finire al gabbio.

BUONA DOMENICA

 


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