Borgo Dus: radicchio di montagna e vini del Piave

Agricoltura sperimentale ed esperienziale, di padre in figlia

| Sara Armellin |

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Sara Armellin | commenti |

NERVESA DELLA BATTAGLIA - L’amore per la terra riflette quello tra un padre e una figlia: è l’esempio più calzante che viene in mente quando si conosce da vicino l’azienda agricola Borgo Dus, una realtà che si può definire piccola solo in virtù del numero di dipendenti, perché grande è la passione e la visione che fa muovere pensieri e mani di Silvia, la sua giovane titolare.

Siamo a Nervesa della Battaglia, la località Dus, tra Piave e Montello: la famiglia Marcon ha sempre vissuto qui, con nonno Bepi che coltivava la sua terra - orto, vigneto e cereali - per i bisogni della famiglia, mentre il figlio Gabriele, classe 1961, aveva il suo bel lavoro tranquillo in una fabbrica di scarpe. Fin qui, è la storia comune della maggior parte delle famiglie del nostro territorio: ma ad un cero punto Gabriele si rende conto che la fabbrica non è il suo posto.

E’ più felice quando aiuta nonno Bepi sui campi. Allora si licenzia, si sposa con Giovanna e inizia a coltivare in modo preciso e rigoroso i campi di proprietà. Orticole, certo; ma soprattutto viti, radicchio e asparagi. La figlia Silvia, che impara a camminare tra vigneti e orto, viene su con l’imprinting del padre. Si diploma al Cerletti, si laurea in Enologia e, tra gli allenamenti di bob e lo studio, è sempre in campagna con papà Gabriele.

E i due sognatori, insieme, ne fanno di progetti: nelle tante trasferte sportive su e giù per l’Alemagna, ipotizzano e realizzano di creare coltivazioni alternative sulle terre alte. Parte così un pioneristico progetto per portare il radicchio in montagna, con l’obiettivo di fare di un prodotto già eccellente, un’ulteriore rarità dalle caratteristiche uniche. La ricerca di un clima fresco e ventilato li ha condotti fino a Valmorel, nella Valbelluna, e a Majon, nella conca ampezzana, dove gli sbalzi termici, la bassa umidità e la purezza dei terreni sono condizioni perfette per la maturazione di un radicchio pregiato. E anche i panorami non scherzano!

Il medesimo approccio è in vigna: accanto ai classici vitigni autoctoni – Raboso, Perera, Bianchetta – Silvia e Gabriele si dilettano nella coltivazione di razze resistenti come il Solaris e il Souvigner Gris in altura e la Recantina in pianura. Il tutto per vinificare nella piccola ma efficientissima cantina di proprietà, che hanno messo in piedi nel 2006. Come se non bastasse, nel tempo libero Silvia si diletta a sperimentare la birra artigianale: insieme agli amici e al fidanzato Marco ne fanno di cotte e di crude, nel vero senso della parola, aggiungendo ai cereali gli ingredienti più classici – come il radicchio – ad altri più strani – buonissima la Italian Grape Ale con l’Incrocio Manzoni.

Nel piccolo e ordinatissimo punto vendita, che sorge dentro al cortile di casa Marcon, Silvia è sempre disponibile per la vendita dei prodotti freschi di stagione: radicchio, porri, zucche, finocchi, crucifere in inverno; asparagi, zucchine e fragole in estate. Più ampia è la scelta dei prodotti trasformati: oltre alle conserve di verdura, imperdibile è il succo di fragola, disponibile in diversi formati. I vini spaziano dal Raboso all’Incrocio Manzoni, passando per Cabernet Franc, Pinot Grigio e Merlot.

Con una piccola curiosità: la frase poetica che trovate su ogni etichetta è frutto della creatività di Silvia, che sa mescolare la tenacia di un’atleta di bob alla sensibilità di chi sa lasciarsi stupire dalla natura.

 

 



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Sara Armellin

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