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24 aprile 2024

Treviso

Bolletta da 2.300 euro a 10.200 euro in un anno. Baristi e ristoratori trevigiani: "Non riusciamo più a pagare"

L'allarme degli esercizi pubblici: "Il caro bollette è la nuova pandemia”

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Bolletta da 2.300 euro a 10.200 euro in un anno. Baristi e ristoratori trevigiani:

TREVISO - Un bar di medie dimensioni che a luglio dello scorso anno pagava 2.307 euro per 9.383 Kwh di consumi di energia elettrica, quest’anno, nello stesso mese, ne ha spesi 10.243 per 11.721 Kwh con un costo al Kwh che è salito da 0,16 a 0,69 euro. “Impossibile andare avanti così” è l’allarme lanciato dai pubblici esercizi Confcommercio di Treviso. Il rischio per l’autunno è la rivolta sociale o lo sciopero fiscale. Tra luglio 2021 e luglio 2022 gli aumenti della spesa annuale sono arrivati a toccare il 122% per l’elettricità ed il 154% per il gas, con punte del 300%. Nel 2022 le imprese del terziario trevigiano spenderanno in energia circa 24 miliardi, più del doppio rispetto all’anno precedente. Per gli alberghi il costo della sola bolletta energetica per ogni cliente è di 16 euro, l’anno scorso di 8 euro.

Il caro bollette esploso a febbraio si fa sentire ora, a fine estate, in tutta la sua drammaticità. “E si presenta” - secondo Dania Sartorato, presidente dell’Unione provinciale Confcommercio e di Fipe - come la nuova “pandemia”. “Le nostre associazioni territoriali sono intasate di messaggi e proteste, c’è il rischio di rivolta sociale o di sciopero fiscale. Fino ad ora le associazioni hanno attutito la tensione, ma si prevede un autunno amaro: l’estate ha regalato qualche buon week end alla ristorazione ed una fiammata al turismo interno, ma la verifica dei conti a fine anno sarà molto dura”. Fipe, vista la situazione, a giorni attiverà l’iniziativa “bollette in vetrina” all’interno della quale i gestori incorniceranno ed esporranno nel locale le bollette ‘monstre’, così da essere totalmente trasparenti nei confronti dei clienti, anche se non c’è alcun bisogno di giustificare, ma si rischia l’effetto “caccia alle streghe” come se le impennate, pur parziali, ma obbligate di alcuni listini fossero frutto di una colpa imprenditoriale”.

Le bollette “monstre” e i rincari sono realtà quotidiana che arrivano negli uffici delle 4 Ascom territoriali di Treviso. “Nel mandamento di Treviso - spiega il presidente di Ascom Treviso Federico Capraro – la tensione c’è e si sente tutta. Ricevo quotidianamente decine di messaggi da associati che non sanno come pagare e da sindaci che sperano nella tenuta delle piccole attività nei loro paesi, ben consapevoli che se chiude un piccolo alimentare si creano danni per la popolazione. E’ evidente che nella prossima legislatura i nodi della riforma della fiscalità energetica dovranno essere affrontati con determinazione”.

 


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