I docenti (è accaduto un paio di giorni fa a Milano) "bocciano" il ministro Gelmini impedendole persino - con una pesante contestazione - di parlare alla libreria Mondadori. Nel frattempo, la scuola della Gelmini boccia quasi 400 mila studenti delle superiori.

Ieri, il ministero, basandosi sugli esiti dei primi scrutini effettuati in tutta Italia, ha proiettato un dato inquietante: il 15,4 per cento dei ragazzi che frequentano le classi dalla prima alla quarta superiore  (circa 372mila)verranno costretti a ripetere l'anno; i non ammessi alla maturità saranno il 6 per cento del totale (cioè 28 mila). Rispetto allo scorso anno, la percentuale dei non ammessi alla maturità è salita dell'1,6 per cento. E il trend pare destinato a impennarsi.

Il ministro ha infatti dichiarato "che l'aumento delle bocciature sta a significare il ritorno ad una scuola dell'impegno, ad una scuola del rigore, ad una scuola che prepara i ragazzi alla vita". E quindi, contrariamente a quanto...ci hanno insegnato, pare che non sia il successo scolastico ma la percentuale di insuccessi a determinare una scuola di qualità. Una concezione che ribalta quella in auge neli ultimi vent'anni.

Bisogna vedere se la grande mole di bocciati sia davvero la cartina tornasole che dimostra che la scuola italiana si sta riprendendo, nonostante tagli, riduzioni, esiguità evidente di risorse, vecchiume cronico della strumentazione a cui può attimngere, incapacità di adeguarsi alla realtà e alle sue evoluzioni tecnologiche e ideologiche.

Quello che è certo, per ora, è che dall'anno scolastico 2011/12, la riforma Gelmini passerà... per le punte. La ministra dell’istruzione  ha infatti fatto approvare la riforma della scuola secondaria, che prevede anche un liceo della coreutica. Cioè della danza.
Nel dettaglio, la riforma-Gelmini ipotizza alle superiori sei licei: classico, scientifico, delle scienze umane, artistico, linguistico, musicale e coreutico. E - piccoli particolari - prevede:
1.    Riduzione delle ore di lezioni al biennio della scuola superiore (27 anziché 30, che sono le ore previste oggi nella scuola dell’obbligo);
2.    Riduzione delle ore di lingua straniera (nei cinque anni se ne faranno 4.851 anziché 4.983)
3.    Riduzione delle ore di matematica allo scientifico  (4.752 anziché 5.049).