02 novembre 2024
Categoria: Altro - Tags: vino, biologico, Michela Pierallini
Biologico.
Quale significato può avere questa parola per chi è nato e cresciuto in campagna e si è nutrito di cibi sani e genuini, rispettando la stagionalità e anche i cicli della natura? Non ho mai avuto bisogno di fare comparazioni dal momento che bio per me è sempre stata la normalità. Sono entrata in confidenza con questa parola la prima volta che ho avuto le tonsille infiammate e il dottore mi ha prescritto un antibiotico.
“Anti-biotico? Cioè anti-vita? No, grazie!
”
Anti-BIOtico? Cioè anti-vita? No, grazie. E grazie anche a mamma e babbo per aver sempre preferito la cura delle tre L, Letto, Lana, Latte e rimedi naturali. Sarà per questo che sono viva e pimpante. Ma quanto è bella questa parola? Pim-pàn-te! Mi assomiglia. ‘Naturale’.. un’altra parola che potrebbe generare un’infinità di discorsi.
Le parole sono simboli che indossano significati enormi e non possiamo usarle impropriamente. Entriamo nel mondo del vino e ci imbattiamo in una serie di definizioni anche fantasiose: industriale, artigianale, convenzionale, naturale, biologico, biodinamico, diocenescampieliberi, ma cosa significa?
Il vino nasce da un processo di fermentazione del succo d’uva, chiamato mosto. E’ tutto qui, fine del procedimento.
L’uomo, geniale…ha pensato bene di inserire un po’ di chimica qua e là, nei vigneti ad esempio, per diserbare e per prevenire le malattie, ma anche in cantina, direttamente nel vino, per evitare le ossidazioni, per prevenire fermentazioni indesiderate, per rendere il vino più rosso e più fruttato oppure per schiarire il vino bianco fino a renderlo trasparente.
Dovrebbe regnare il buon senso, invece non è così. Mi accorgo che c’è la tendenza a demonizzare il vino ma nel nostro quotidiano usiamo prodotti chimici ovunque, dai coloranti per i capelli al make up, dalle bustine di lievito agli aromi in fiale per le torte e quanti esempi ancora possiamo portare? Non ci facciamo mancare niente.
Yogurt alla fragola rossi di colorante e aromatizzati, ma c’è davvero bisogno di questo? Le fragole, quelle maturate al sole e non forzate in serra, sono già rosse e profumate! Perché non aspettiamo l’estate per mangiarle e le gustiamo in tutta la loro essenza, mi chiedo. Mi rendo conto che potrei stare qui a scrivere per giorni perché questo argomento mi appassiona. E come potrebbe non appassionarmi, io sono anche ciò che mangio, e bevo.
Anche tu lo sei.
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pippo
10/02/2013 - 20:03
cara michela....
no, non è così. questo è solo un passaggio, che serve a madre natura per chiudere il ciclo del carbonio, restituendo all'atmosfera la co2 sottratta con la fotosintesi. l'opera viene conclusa da alcuni batteri acetici. a madre natura degli umani e del vino, tutto sommato importa poco. importa che alla fine i conti tornino. di bello c'è il fatto che all'interno di questo grande disegno ci sia anche un piccolo spazio disponibile che pare essere stato messo lì apposta per noi. ciao.
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Michela Pierallini
11/02/2013 - 8:47
il vino
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Nicola Zuliani
16/02/2013 - 13:03
Ciao, bell'argomento! Per
Bisogna conoscere il contadino e il produttore per sapere come lavora e di conseguenza quello che hai sul bicchiere.
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Michela Pierallini
01/03/2013 - 1:04
grazie
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