Benazzi: “Lo screening procede, abbiamo già fatto 11.778 tamponi”.
Resoconto settimanale dell’Ulss 2 sulla situazione Covid-10 nei Centri servizi
TREVISO – Lo screening avviato dalla Regione in tutti i Centri servizi del Veneto prosegue e oggi il dottor Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 ha relazionato sulla situazione nella Marca trevigiana. “ Oltre alle strutture per anziani sono oggetto di controlli anche le residenza per disabili, pazienti psichiatrici e tossicodipendenti – spiega Benazzi – Ad oggi abbiamo controllato 57 strutture ed eseguito 11.778 tamponi e più precisamente 6200 tra gli ospiti dei quali il 3% è risultato positivo e 5577 fra gli operatori di cui il 2% è risultato infetto da Covid, quindi cifre analoghe alla media regionale. I decessi sono stati 35 all’interno di strutture e 18 in ospedale”.
Il direttore ha poi voluto fare un invito a fronte di alcune critiche di questi giorni sulle modalità di conteggio dei pazienti positivi o meno: “Se il test e positivo e il tampone negativo vuol dire che c’è stato un contatto con il virus ma l’infezione non è in atto, evitiamo quindi polemiche”. Sulla questione il dottore Beltramello di Castelfranco aveva fatto notare che la positività al test significa che il paziente ha contratto la malattia ed è guarito autonomamente ancor prima che venissero fatti i tamponi, pertanto andrebbe inserito nella lista delle persone che si sono ammalate.
Benazzi ha poi precisato che ripartono i lavori per la Cittadella sanitaria di Treviso ma con rigorose misure di sicurezza nel cantiere quindi ha precisato: “Il mondo dell’impresa e dell’economia deve ripartire perché c’è bisogno di riprendere. Nel corso dell’emergenza Covid abbiamo assistito con diversi uffici 2.550 aziende e 45.790 lavoratori affinché le norme di sicurezza siano rispettate”.
Quanto al personale Ulss ancora malato il direttore ha spiegato che il 9 aprile erano assenti perché in quarantena 226 dipendenti mentre oggi sono ancora a casa 152 sanitari, segno che la situazione sta migliorando. Quanto alle assunzioni operate in emergenza sono state complessivamente 216: 28 medici di cui 7 specializzandi, 79 operatori sociosanitari ai quali si aggiungono ulteriori 34 a cui è stato prolungato i contratto a termine, 59 infermieri, 5 tecnici di laboratorio, 2 fisioterapisti, 4 assistenti sanitari e 3 ostetriche.