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28 marzo 2024

Treviso

Bebe incontra i ragazzi dell'Istituto penale per minori

La campionessa di scherma a Santa Bona per il progetto “Libertà di, da, per” che coinvolge i ragazzi "ristretti" e gli studenti

| Isabella Loschi |

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Bebe incontra i ragazzi dell'Istituto penale per minori

Nella foto Beatrice Vio, Carla Soric direttore dell'IPM, Graziana Fuser vicepresidente VolontariInsieme

TREVISO – Beatrice Vio, la 17enne campionessa paraolimpica di scherma, ha incontrato i ragazzi dell’Istituto penale minorile di Santa Bona per portare la sua testimonianza di “libertà” e di “riscatto”. Bebe, così la chiamano tutti, colpita da una meningite fulminante nel 2008 ha dovuto subire l’amputazione di gambe e braccia. Oggi grazie alla sua determinazione e al suo coraggio è la prima atleta al mondo che tira di scherma con quattro protesi; già medaglia d’oro individuale in Coppa del Mondo nel 2013, tenterà di riconfermare il titolo la prossima settimana a Lonato.

 

La sua storia è stata scelta per l’incontro finale con i ragazzi dell’Istituto penale minorile, del progetto “Libertà di, da, per”, all’interno del percorso educativo giunto alla 12esima edizione “Voci di Fuori, Voci di dentro”, nato dalla collaborazione della Cooperativa CSV e VolontariInsieme col Ministero della Giustizia e il Miur Veneto. “L’obiettivo - ha spiegato Graziana Fuser , vicepresidente Csv - VolontariInsieme Treviso – “è quello di creare un contatto tra i ragazzi ristretti all’interno dell’Istituto penale e i loro coetanei trevigiani”.

“Sono molto curiosa di entrare – dice Bebe prima di incontrare i ragazzi dell’Istituto minorile - Sicuramente troverò ragazzi come me che stanno crescendo, che hanno fatto qualche cavolata!”. “Io non sono stata in carcere ma sono stata bloccata dalla malattia in ospedale 104 giorni, ed è stato un blocco della mia vita. Quello che voglio far capire ai ragazzi è di combattere per andare avanti, come sono riuscita a fare io, senza arrendersi e cercando di riorganizzarsi il futuro e la vita con responsabilità”.

 

Il progetto ha coinvolto anche gli studenti di 7 classi quarte, per un totale di circa 150 ragazzi, degli istituti superiori trevigiani Mazzotti, Da Vinci, Palladio, Einaudi, Mazzini e Duca degli Abruzzi. Le classi coinvolte nel progetto, durato per circa l’intero anno scolastico, hanno affrontato varie tematiche che hanno presentato in vari incontri agli ospiti dell’Istituto penale minorile.

 

 


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