CONEGLIANO - “Fin da ragazzo ho sempre desiderato essere un ostetrico. Ho iniziato 24 anni fa, nel lontano '99, tra qualche "pregiudizio" iniziale, a costruire il mio percorso in un ambiente quasi esclusivamente femminile”. Matteo Parro, ostetrico all’ospedale di Conegliano dal 2006, si racconta in occasione della Giornata internazionale delle ostetriche che ricorre oggi, 5 maggio. A dargli voce l’azienda Ulss2, che riferisce quanto raro sia trovare un ostetrico uomo: all'Ulss trevigiana ad esempio sono solo quattro su un totale di 197.

“Per me non è mai stato un ostacolo essere un uomo tra tante colleghe - racconta Matteo - quando si lavora in team non c'è alcuna distinzione, e non ho mai percepito diffidenza negli occhi delle mie pazienti... quando le donne e i loro compagni vedono che sai cosa dire e cosa fare si affidano a te, ti ascoltano e si lasciano guidare". "Credo che, per fare questo mestiere nel migliore dei modi - sottolinea Matteo -, sia fondamentale essere comprensivi ed empatici, trasmettere sicurezza. Queste le qualità che, accanto alla preparazione tecnica, sono da ricercare in coloro che fanno il nostro lavoro: dobbiamo far sentire che ci siamo, anche solo con un abbraccio; una parola o un gesto di conforto danno la forza ai genitori per affrontare travaglio, parto e momenti successivi alla nascita nel migliore dei modi. L'ostetricia non è solo una scienza, ma un'arte dedicata alla donna e alla famiglia, per accompagnarla e assisterla in tutto l'arco della vita".

In foto Matteo con alcune colleghe dell'ospedale di Conegliano