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28 marzo 2024

Esteri

Basta Ufo. Ora ci sono gli Uap

Non sono “oggetti”. Sono “fenomeni” o “manifestazioni”. La Difesa americana investe sulla ricerca extraterrestre

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Basta Ufo. Ora ci sono gli Uap

A volte ritornano. Ma con un altro nome. Ipotesi a iosa. E milionate di investimenti, da parte di nientemenoche il Dipartimento della Difesa Usa.

Mentre siamo qui smarriti di fronte - dentro - a una pandemia che sta alzando la soglia dei contagi, c’è chi guarda oltre. Oltre i confini dello spazio. Alla ricerca di tracce di vita aliena (e “intelligente”) che, chissà perché, sono viste come una minaccia alla sicurezza nazionale. O forse all’insicurezza globale.

Non Ufo, ma Uap. La notizia che tambureggia su diversi media è che dalla scorsa estate le cose volanti non identificate sono oggetto di studio da parte del Dipartimento Usa per l’Intelligence e la Sicurezza. Le “cose volanti” che fino a ieri chiamavamo Ufo (acronimo di Unidentified Flying Object) da oggi si chiamano Uap “Unidentified Aerial Phenomenon”, una definizione più generica che toglie di mezzo quella “concretezza” troppo terrestre che la parola oggetto ci fa venire in mente. Un acronimo destinato a mandare in pensione gli Ufo e a uapparci tutti di mistero.

La missione. Sotto la supervisione dell’Ufficio del Sottosegretario alla difesa americano è partita dunque la Uaptf, che a dispetto del nome che pare uno sputo, è una task force per “rilevare, analizzare e catalogare gli Uap che potrebbero essere una minaccia per la sicurezza degli Usa” (nota del 14 agosto scorso, quando noi umani eravamo sulla spiaggia di Jesolo a guardare l’aquilone a forma di pizza).

Money money money. Ovviamente la missione è appena decollata, e non si sa quando porterà dei risultati (che resteranno rigorosamente segreti, come avvenne per quelli - incertissimi e sempre relativi a presunti avvistamenti - che William Churchill, nel 1952, ordinò di non divulgare per almeno 50 anni per non seminare il panico). Ma intanto si sa che tutto questo costerà parecchio. Di più del più recente programma del Pentagono, in tema di strani avvistamenti, che fu finanziato con 22 milioni di dollari.

Avvistamenti. Perché tutto questo clamore intorno agli Uap? Perché - pare - proprio il Pentagono ha confermato che alcuni filmati del 2019 e del 2015 che mostravano strane, velocissime, traiettorie nei cieli da parte di non si sa cosa sono autentici, che lì sopra, lì fuori - dal nostro sistema solare, dall’universo che scientificamente “conosciamo” - ci sono “fenomeni” inspiegabili, “che non hanno - dicono gli esperti - connotati scientifici precisi, che sono manifestazioni”. E sono magari pericolosi!

Gli Ovni. La storia degli Ufo/Uap è lunga lunghissima. Ma per far memoria di qualche fatto piuttosto recente, va ricordato che nel 1978, il premier Andreotti incaricò l’Aeronautica militare di indagare sugli Ovni (Oggetti volanti non identificati: l’acronimo italiano è più agreste che astronomico e ci fa sembrare l’universo un pascolo). Pure lui guardava le stelle. Anche perché se la maggior parte degli avvistamenti avviene in California, Florida e Texas, pure in Italia qualcuno ha visto qualcosa. Secondo le segnalazioni, nel tempo, gli Uap hanno sorvolato tutte le regioni, a parte - mistero mistero - l’Umbria, la Sardegna e la Valle d’Aosta.

Dunque che c’è di vero, di certo, di. La cosa sicura sulle cose non identificate è che non sono identificate. Gli studiosi, gli scienziati, gli astronomi, formulando ipotesi anche su basi scientifiche e statistiche, sono per lo più convinti che non siamo l’unica intelligenza avanzata nell’universo (be’, avanzata...è una parola grossa), ma che entrare in comunicazioni con forme di vita compatibili col nostro modo di fare esperienza della realtà è arduo, anche per via di quella distanza milioni-luce che ci separa. Ciò non toglie che - ipotesi statistiche da confermare - nella galassia potrebbero esserci più di 100mila pianeti abitati.

Più o meno è tutto. Torniamo coi piedi per terra.

 



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Emanuela Da Ros

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