"Basta sacchi neri per gli effetti personali dei morti per Covid"
D'ora in poi all'ospedale di Treviso saranno consegnati in borse bianche con un angelo stilizzato, frutto del progetto di XI di Marca con Oltre il Labirinto
| Isabella Loschi |
Il sindaco Mario Conte e Marco Varisco presidente dell’associazione XI di Marca
TREVISO - Una borsa bianca, colore della purezza, con disegnato un angelo stilizzato, a ricordare una persona cara che non c’è più e un piccolo cuore, dove poter riporre gli ultimi effetti personali dei propri cari deceduti da Covid. È l’iniziativa nata dall’associazione XI di Marca in collaborazione con la Fondazione Oltre il Labirinto e il patrocinio della città di Treviso. Il progetto è frutto del dolore e del senso di abbandono che i familiari dei defunti, mancati a causa del Covid-19, provano al momento della morte del congiunto, mancato in ospedale, solo e senza averlo potuto salutare per l’ultima volta e dalla consegna degli effetti personali, come fedi, bracciali e portafogli all’interno di un sacco nero.
“L’idea è nata dopo il racconto dell’amica imprenditrice Martina Filippini”, spiega Marco Varisco, presidente dell’Associazione XI di Marca. “Martina ha vissuto sulla sua pelle il dolore e il senso di disagio provato quando ha ricevuto indietro gli effetti di suo padre, il noto ristoratore di Treviso Arturo Filippini, scomparso qualche mese fa. La riconsegna avviene in sacchi neri con il nome scritto su un’etichetta. Gli oggetti che possono essere restituiti sono solo alcuni, come il portafoglio, la fede, una catenina ma non i vestiti. Da questa esperienza - continua Varisco - ci è venuta l’idea di donare all’ospedale di Treviso delle borse bianche, con un disegno stilizzato, che restituiscano un po’ di dignità al defunto e di serenità ai familiari al momento della consegna degli effetti personali”. E così sono state realizzate 1500 borse con all’interno dei sacchi sempre bianchi, acquistati grazie a CentroMarca Banca che ha sposato l’iniziativa.
Tutte le borse bianche avranno un piccolo cuore sul manico assemblato dai ragazzi con autismo della Fondazione Oltre il Labirinto onlus. “Un ulteriore valore positivo a questo progetto, un valore di vita, di inclusione, di rispetto a chi ha bisogno di trovare nella comunità la propria strada di accettazione e di amore”, aggiunge Varisco.
“Abbiamo fin da subito accolto l’idea di XI di Marca perché crediamo fortemente che ognuna di queste borse, che rappresentano un gesto di umanità nei confronti di chi ha perso un proprio caro, porti il valore dell’inclusione sociale. Ogni minuto impiegato dai nostri ragazzi per la realizzazione del cuore applicato alla borsa è in minuto di umanità e inclusione sociale”, sottolinea Mario Paganessi, presidente della Fondazione Oltre il Labirinto.
Le prime 500 borse sono state consegnate oggi alla Terapia Intensiva dell’ospedale Cà Foncello di Treviso. “In questi mesi di emergenza abbiamo lavorato per rendere sempre più umana l’assistenza ai malati e il supporto alle famiglie” le parole del direttore generale di Ulss 2 Francesco Benazzi. “Questa iniziativa aggiunge una delicatezza in più, un segno di umanità doveroso, a cui noi effettivamente non abbiamo pensato. Ora ci impegneremo per farle avere a tutti gli ospedali della Marca”.