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29 marzo 2024

Conegliano

Barricati in casa contro i pesticidi

Si riaccendono le polemiche su fitofarmaci e Prosecco

| Andrea De Polo |

| Andrea De Polo |

Barricati in casa contro i pesticidi

CONEGLIANO - Puntuali come ogni primavera, sono riesplose le polemiche sui trattamenti fitosanitari ai vigneti, con gli abitanti che denunciano di doversi barricare in casa nelle giornate dei trattamenti. Ad accendere la miccia, stavolta, due trasmissioni andate in onda a febbraio sulle reti nazionali e dedicate al fenomeno Prosecco (Presa Diretta, Raitre, e Tagadà, La7). Al netto delle polemiche e delle proteste di chi abita vicino ai vigneti, la notizia è un’altra: nel primo bollettino agronomico del 2016, anche il Consorzio di Tutela del Prosecco Docg ha tirato le orecchie ai produttori, invitandoli a ridurre la quantità dei diserbanti che a marzo saranno sparsi tra i filari di vigneti.

 

Chissà se basterà a placare il mal di pancia dei residenti, molti dei quali continuano a riferire di situazioni al limite dell’invivibilità sulle colline del Prosecco. Tra i più grandi accusatori del mondo Prosecco c’è Gianluigi Salvador, Pan Italia: «Hanno piantato vigneti vicino alle scuole, alle case, alle strade, alle piste ciclabili. Ormai alzando lo sguardo non si vede più un’area integra e senza vigneti. Inoltre, non siamo mai avvisati quando ci sono i trattamenti: se abbiamo il nipotino che gioca sul prato, ci tocca richiamarlo in casa».

 

«Da aprile a settembre, io sono costretta a traslocare» ha raccontato invece una mamma di Refrontolo «qui in collina non si respira. Quando mi sono rivolta alle autorità, mi hanno detto: “Stia lontana, o si copra il naso con una mascherina”. Non si può andare avanti così. Finché ci sarà un pezzo di terra libero, pianteranno vigneti».

 

«Nel 2015 la situazione è leggermente migliorata, perché l’elicottero dei pesticidi ha finito di irrorare gli ultimi Comuni che lo consentivano, ma questo non significa che il pericolo sia scampato» sottolinea Gilberto Carlotto, Wwf Altamarca. «Sempre più persone saranno coinvolte in questo problema, perché i vigneti si stanno espandendo a macchia d’olio, sia sulle colline che nelle pianure. E questo avviene in zone che mai prima d’ora avevano visto vigneti, tanto meno così vicini alle abitazioni.

 

Se fino a ieri il problema era circoscritto ai Comuni della Docg Prosecco, negli ultimi anni sono state le pianure a subire i maggiori incrementi di superficie coltivata a vite. La conseguenza dell’invasione del Prosecco sarà un sempre maggior numero di persone che dovranno chiudersi in casa, smettere di coltivare l’orto, non mangiare più la propria frutta e non poter più godere del proprio giardino o del proprio cortile, perché inquinati dai trattamenti in arrivo».

 

Il primo appuntamento “caldo” da segnare in agenda è quello del diserbo, non appena le temperature si alzeranno. È il primo trattamento della stagione, e spesso si effettua con erbicidi chimici (come il glifosate) che lasciano un segno visivo evidente sulle colline (le famose “strisce arancioni” di erba dissecata ai piedi dei filari).

 

Il primo bollettino agronomico del Consorzio di Tutela del Prosecco Docg Conegliano Valdobbiadene dello scorso 22 febbraio, prezioso vademecum per tutti i viticoltori, parla chiaro: «La distribuzione degli erbicidi deve essere eseguita con la massima attenzione in modo da contenere l’impatto ambientale (no fasce arancioni) e ottimizzare il grado di efficacia (no impieghi reiterati)». Negli anni scorsi si arrivò a minacciare di togliere il marchio Docg a chi avesse esagerato con gli erbicidi: la strada per un Prosecco sempre più ecosostenibile è tracciata.

 


| modificato il:

Andrea De Polo

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