Baratto, alle regionali uniti ma «Forza Italia non è serva di nessuno»
TREVISO - «Con la Lega abbiamo sempre governato bene nei comuni e negli enti che gestiamo insieme: credo sia giusto continuare a percorrere la strada dell’alleanza con il centro-destra ma a schiena dritta, perché Forza Italia non è serva di nessuno»: a dettare la linea per gli azzurri, l’On. Raffaele Baratto, a margine di una tavola rotonda sulla sanità organizzata venerdì dal partito a Fanzolo di Vedelago e introdotta dal coordinatore provinciale Chies, evento che ha visto la presenza di oltre 130 spettatori fra cui molti esponenti di primo piano del centro-destra locale (Conte, Bonesso, Ortica) ed amministratori d’area (i sindaci di San Polo e Vazzola, il vicesindaco di Castelfranco).
Il tono è di avvertimento rivolto alla coalizione, dopo i rumors che vedrebbero il malcontento sul fronte leghista all’idea di imbarcare gli alleati in una contesa che sa di vittoria scontata, dovendo, di conseguenza, cedere seggi sulla carta sicuri.
A complicare la partita in vista della prossima tornata elettorale, lo stillicidio di uscite che negli ultimi mesi ha caratterizzato il partito, generalmente in direzione Fratelli d’Italia (l’ultimo addio, quello dell’ex consigliere provinciale e attuale vicesindaco di Valdobbiadene, Tommaso Razzolini): «Che qualcuno se ne sia andato è capitato anche in altre occasioni: non resta che augurarsi che continuino a lavorare per il territorio. Il partito trevigiano si mantiene strutturato anche grazie al coordinamento forte ed efficace di Fabio Chies dimostrato anche da serate come questa e che rappresentano un grande risultato. Credo che il partito debba continuare su questa strada», riferisce l’onorevole che coglie l’occasione per riferire come la giovanile, dopo i numerosi passaggi alla formazione di Giorgia Meloni, si sta riorganizzando guidata da Fabio Maggio.
Con riguardo all’attività parlamentare, conferma il clima di stallo che regna sulle interlocuzioni che dovrebbero condurre a una sintesi di posizioni in merito all’autonomia del Veneto: «Con l’autonomia siamo ad un punto morto ed è una cosa vergognosa e irrispettosa per la volontà dei veneti che hanno votato in massa al referendum», riporta, augurandosi che il nuovo esecutivo possa sbloccare la partita. Circa il tema oggetto del convegno, l’auspicio «Che la sanità resti regionalizzata perché ritornare ad un sistema statale sarebbe un boomerang per la qualità dei servizi tanto al nord, quanto al sud».
Infine una battuta sui rapporti e le affinità di pensiero con Italia Viva, la nuova formazione che Matteo Renzi lancerà fra 3 giorni alla kermesse della Leopolda. Baratto invia cauti segnali di apprezzamento, in attesa di elementi circa la collocazione dei renziani: «È una forza che lavora per il territorio e assolutamente si deve dialogare, però Forza Italia guarda verso il centro-destra»: se dunque in Veneto l'alleanza con la Lega resta, come sembra, ineludibile, spazi per alleanze diverse, al momento, risultano preclusi. Una diversa partita potrebbe aprirsi solo in caso di rottura della coalizione per scelta leghista di correre in solitaria alle regionali come alle amministrative dei comuni al voto in primavera.