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28 marzo 2024

Treviso

Bar e negozi, da oggi multe per chi non accetta pagamenti con Pos

Sartorato, Confcommercio: “Bene il pagamento elettronico, ma vanno ridotte le commissioni su micropagamenti come caffè, pane e gelati"

| Isabella Loschi |

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pagamento Pos

TREVISO - Da oggi, giovedì 30 giugno, i commercianti, ristoratori, artigiani e professionisti che non accettano dai clienti pagamenti tramite Pos, ovvero con bancomat o carte di credito, possono rincorrere in sanzioni. E' prevista una multa di 30 euro più il 4% dell’ammontare della transazione per chi non dovesse accettare il pagamento. Fino ad oggi di fatto, ai commerciati era stata lasciata la libertà di accettare o meno i pagamenti elettronici senza incorrere in sanzioni.

Nella Marca la maggior parte dei commercianti si è adeguata da tempo all’obbligo di dotarsi di Pos ma evidenziano il problema delle commissioni, specialmente su importi minimi come il pagamento di un caffè o un gelato. “Il piccolo commercio è pronto da tempo ai pagamenti elettronici, ed è veramente marginale la fascia di chi ha inserito solo di recente il Pos, certo è che in questa transizione digitale le commissioni difficilmente vengono ridotte. Troppo facile bollare la categoria come “bottegai” contrari alla diffusione dei pagamenti elettronici - afferma Dania Sartorato, presidente dell’Unione provinciale Confcommercio - A fine anno il conto delle commissioni pesa sui bilanci delle piccole imprese”.

Per la categoria è necessario abbattere le commissioni e i costi per aumentare i pagamenti elettronici. “Occorre mettere in campo una strategia di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori e imprese, a partire dal potenziamento dello strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente e prevedendo la gratuità dei cosiddetti micropagamenti. La modernizzazione non si fa con le sanzioni, ma con processi di sviluppo - sottolinea Sartorato - Teniamo presente che il commercio di vicinato viaggia su scontrini minimi: basta pensare al gelato, al caffè, al pane quotidiano. Ai tanti anziani per i quali un solo caffè può cambiare la giornata”.  

 


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