BAMBINA SCOMPARSA RIABBRACCIA LA MADRE
"Non le voglio chiedere nulla"
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REVINE LAGO - Un lungo abbraccio, tra le lacrime di mamma e figlia, ha sancito poco fa davanti alla caserma dei Carabinieri la conclusione dell'avventura di Malak, la bimba marocchina di 11 anni scomparsa ieri pomeriggio da casa e trovata stamane a Venezia. Madre e figlia sono rimaste abbracciate un paio di minuti, mentre intrecciavano un fitto dialogo in lingua marocchina.
La piccola, ritrovata a Venezia dopo 24 ore di ricerche, era stata riconosciuta da alcuni veneziani che ieri sera avevano seguito la trasmissione di Rai3 "Chi l'ha visto", ed avevano quindi chiamato i Carabinieri. Era proprio lei la bambina, notata mentre camminava tranquillamente in piazza San Marco, con il suo trolley di Hello Kitty. Varie telefonate sono giunte anche alla Polizia municipale di Venezia, e tutte dello stesso tono: cittadini che affermavano "mi sembra di avere visto la piccola scomparsa nel trevigiano in piazza". Da Treviso, nel frattempo, era giunto nel capoluogo lagunare il comandante dei Carabinieri della Compagnia di Vittorio Veneto, che ha coordinato le indagini dopo che ieri la madre aveva denunciato la scomparsa della figlia.
"Voglio solo abbracciarla e baciarla. Non le voglio chiedere nulla" ha dichiarato la madre di Malak, Naima El Berjiji, dopo aver appreso la notizia del ritrovamento della piccola. "Voglio dimenticare e forse un giorno, fra un mese, le chiederò il perché". Naima, che ha gli occhi incavati, quelli di una persona che non ha mai dormito la notte, racconta di aver passato "delle ore terribili. Appena chiudevo gli occhi - spiega - mi immaginavo le cose peggiori. Pensavo fosse annegata perché Malak non sa nuotare. Pensavo che qualcuno l'avesse rapita e non potevo chiamarla, perché non ha il cellulare. Non glielo avevo mai comperato perché pensavo fosse troppo piccola. Ora, dopo quello che è successo gliene regalerò uno".
Non è tuttavia la prima volta che Malak, il cui nome in italiano si traduce come Angela, ha fatto passare ore di angoscia ai familiari. Era successo già lo scorso anno quando, a 10 anni di età, era rientrata a casa oltre due ore dopo il previsto. "In quell'occasione - racconta la madre - era andata dalla psicologa del Comune, e rincasando aveva incontrato un'amichetta con la quale si era fermata a giocare, perdendo la cognizione del tempo". Naima vive a Revine Lago da 12 anni dove lavora come operaia presso uno stabilimento tessile della zona. E' separata dal padre di Malak che risiede in Marocco ed ha avuto un'altra figlia, che oggi ha 2 anni, da un altro compagno.
Malak sembra comunque essere in buone condizioni di salute. Verrà sentita dal magistrato della Procura del Tribunale dei Minori al fine di capire le motivazioni che l'hanno spinta a lasciare la sua casa e le modalità con cui ha raggiunto dal trevigiano Venezia. Magistrato e investigatori dovranno poi accertare anche come l'11enne abbia trascorso la notte.
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