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28 marzo 2024

Esteri

Bagnante uccisa da uno squalo in Nuova Zelanda, “il mare era pieno di sangue”

La donna è stata tirata fuori dalle acque ancora viva, ma è morta poco dopo

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squalo

NUOVA ZELANDA - Stava facendo il bagno al largo della spiaggia di Waihi Beach, in Nuova Zelanda, quando è stata attaccata da uno squalo. E per la donna non c’è stato nulla da fare. La drammatica vicenda è accaduta sotto gli occhi di alcuni pescatori, che hanno raccontato di aver visto “una pinna, e poi il mare pieno di sangue”. I soccorsi sono arrivati subito, ma la donna, tirata fuori dall’acqua in fin di vita, è spirata poco dopo.

 

L'esperto di squali Riley Elliott ha commentato che ci sono stati avvistamenti di giovani grandi squali bianchi nella zona dalla scorsa estate. "Gli attacchi di squali sono estremamente insoliti in Nuova Zelanda, soprattutto quelli fatali", ha dichiarato Elliott. L'ultimo attacco mortale di uno squalo a un bagnante era stato nel 2013. Dal 1892, ha evidenziato Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ci sono stati 45 assalti di questo tipo nel Paese, di cui 12 fatali.

 

Secondo il biologo marino Craig Thorburn, che si occupa di diversi acquari in Nuova Zelanda e Australia, oltre 60 specie di squali nuotano in acque neozelandesi, ma gli attacchi sono incredibilmente rari. "Statisticamente, ne vediamo uno ogni tre anni e uno mortale ogni 20 anni". Vi sono poche cose che possono indurre uno squalo ad attaccare, ma per lo più è questione di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato, ha detto Thorburn. "Sono animali curiosi per natura, quindi o si avvicinano a qualcosa per vedere cosa sia, o la mordono con l'intenzione di mangiarla, o sono provocati e mordono per difesa".

 



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