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28 marzo 2024

Castelfranco

Avis provinciale di Treviso riunito a Resana: “Oltre 2.300 nuovi iscritti e aumenta il sangue raccolto”

Tra i prossimi obiettivi, si punta a raddoppiare la raccolta del plasma. Il volontariato è pronto a fare la sua parte, ma occorre prolungare l’apertura dei centri trasfusionali.

| Leonardo Sernagiotto |

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65esima Assemblea di Avis Provinciale Treviso

RESANA - Oltre 2.300 nuovi iscritti all’Avis nel 2021, quasi 600 sacche di sangue raccolte in più rispetto all’anno precedente, l’impegno a rispondere alla maggiore richiesta di unità di plasma trovando con l’azienda sanitaria trevigiana una strategia condivisa per incrementare la raccolta.

Ieri a Resana, durante la 65esima Assemblea di Avis Provinciale Treviso, il presidente Stefano Pontello ha preso la parola davanti a 300 soci delegati, in rappresentanza delle 89 Avis Comunali della Marca Trevigiana, facendo il punto della situazione e annunciando le prossime sfide: “Durante questi due anni di pandemia la filiera del dono non è mai venuta meno riuscendo a soddisfare tutte le richieste avanzate dall’azienda sanitaria. Il volontariato ha “serrato i ranghi” e ha supportato, attraverso la donazione ai centri trasfusionali e un crescente supporto della raccolta associativa, la sanità pubblica”.

Rispetto al 2020, il 2021 ha registrato un lieve aumento delle donazioni, grazie anche all’incremento delle raccolte effettuate nei fine settimana. Ed è proprio nella direzione di potenziare le raccolte di sangue durante i week-end che vuole muoversi l’Avis nell’immediato futuro. Per tale motivo, l’Avis provinciale si è impegnata a organizzare mediamente ogni sabato un punto per la raccolta delle idoneità, e a incentivare la raccolta associativa.

Ora quel che resta da fare riguarda l’aumento dei professionisti impegnati nella filiera di raccolta del sangue della sanità pubblica e una ripianificazione degli orari e della distribuzione dei servizi, alla luce di un significativo incremento della domanda di plasma per produrre i plasmaderivati sempre più richiesti per la formulazione di numerose terapie.

L’Italia importa circa il 30% del plasma degli Stati Uniti, l’autosufficienza a livello nazionale è quindi un traguardo ancora da raggiungere, ma indispensabile da pianificare visto l’aumento della domanda e il calo della disponibilità di plasma dall’estero. Per incentivarne la raccolta a livello locale, l’Avis Provinciale di Treviso ha già avanzato una proposta all’Ulss 2 Marca Trevigiana, ossia aumentare di un’ora l’apertura dei centri trasfusionali, che permetterebbe di aumentare del 50% la raccolta del plasma

 


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