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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Auguri Vittorio!

Oggi l’anniversario di “matrimonio” tra Ceneda e Serravalle. Il je accuse di Bastanzetti

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Auguri Vittorio!

VITTORIO VENETO - Il 27 settembre di 150 anni fa Ceneda e Serravalle hanno detto sì. Sì al fatto di diventare un unico comune. Di unirsi (in una sorta di matrimonio istituzionale). Per i 150 anni della città, il comune ha previsto anche un consiglio comunale, a cui parteciperanno gli ex primi cittadini della città. Ma oggi, 27 settembre, l’anniversario non verrà ricordato. Se non per l’iniziativa - osteggiata - di un solo cittadino: Michele Bastanzetti. “Incredibile - scrive Bastanzetti in una lunga lettera indirizzata a OggiTreviso -. La giunta comunale ha completamente oscurato l’anniversario della nascita di Vittorio che venne sancita il 27 settembre 1866 con decreto del commissario regio Rodolfo D’ Afflitto. Oggi non è prevista alcuna iniziativa commemorativa, anzi l’amministrazione si è dissociata persino da quella ideata dal sottoscritto. Sarà invece un giorno come tanti, nonostante 150 anni fa in esso sia stato pure approvato lo Statuto della nuova città - nuovo comune, il suo stemma, il suo nome e siano state definite questioni elettorali ed ubicazione degli uffici pubblici. Dunque Vittorio, il cui nome era già stato euforicamente acclamato nei precedenti consigli comunali di Ceneda e Serravalle di due giorni prima, nasce senza ombra di dubbio il 27 settembre. La data del 22 novembre, fissata dalla attuale giunta comunale come momento centrale dei dimessi festeggiamenti per il 150esimo, ricorda semplicemente il decreto regio di conferma del nome “Vittorio” , non di conferma della sua nascità come città!”

Bastanzetti insiste con la voce polemica.  “La gaffe della giunta mi pare irrispettosa verso la nostra storia, che è sostanza della nostra identità. Irrispettosa verso i nostri avi che così grande entusiasmo e fortunato intuito dimostrarono nel realizzare “la tanto desiderata unione dei centri di Ceneda e Serravalle in un’unica città che si fregia del nome del re Vittorio Emanuele II. Come vittoriese, estimatore della storia cittadina e riconoscente ai suoi protagonisti ritengo giusto riportare alla giusta luce la verità storica oscurata e isserò sulla cresta del Monte Altare un tricolore, che racchiude i colori del gonfalone cittadino a significare la straordinaria coincidenza tra il percorso storico della nostra città e quello d’Italia. Infine porterò (altra cosa che questa e precedenti Amministrazioni mai han preso in considerazione) una corona d’alloro e d’ulivo sulla Croce che è Monumento ai Caduti di tutte le guerre e quindi anche ai caduti vittoriesi nella campagne risorgimentali, ai 468 concittadini morti nella grande guerra ed ai 518 nella seconda guerra mondiale. A margine ricordo lo stato pietoso in cui versa questo monumento, finora escluso dagli interventi di restauro stabiliti dalla Regione per il centesimo della Vittoria".

 

Il gesto di Bastanzetti, come già annunciato, era stato cassato dal comune. Che - come annunciato in una lettera di risposta a Bastanzetti - potrebbe prendere provvedimenti legali contro l’esposizione di un “tricolore non conforme” a quello definito dalle norme giuridiche.

 



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Emanuela Da Ros

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