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29 marzo 2024

Treviso

Attenti al ‘reato di acquisto’

Scattate le ammende per chi è stato sorpreso a far compere non di prima necessità, compreso il giornale!

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Attenti al ‘reato di acquisto’

La spesa? Rientra nelle ‘eccezioni’ per cui si può derogare al divieto di uscire di casa. Il decreto governativo ha infatti stabilito che si può lasciare la propria abitazione per andare al lavoro, per ragioni di salute o per l’acquisto di beni essenziali. Ma chi stabilisce quali siano i beni essenziali? La pasta, l’olio, le uova, le patate, la frutta...e poi? Se un consumatore esce dal supermercato con un pacco di Ringo, una bottiglia di cabernet, una scatola di cornetti gelati o dei pennarelli può essere denunciato? Se si va in edicola a prendere la Settimana enigmistica o le figurine dei Puffi per il bimbo rintanato in casa, si commette reato? Quali sono i prodotti di prima necessità? Quelli che vengono incontro alle esigenze variegate della popolazione?

 

Una 31enne di Pieve di Soligo, dopo un controllo dei carabinieri, è stata segnalata all’autorità giudiziaria per violazione dell’articolo 650 del Codice penale per aver acquistato un profumo. Cioè un prodotto considerato non essenziale. Ma in una situazione di profonda crisi come questa, chi decide che per una ragazza di 31 anni un profumo - che tra l’altro è un prodotto a base di alcool e quindi parzialmente disinfettante - non sia una necessità? non risponda a un bisogno profondo di ‘normalità’? Chi stabilisce che il profumo no, il vino sì, la crostata alla frutta no, il pane alla curcuma sì? Se vi è un divieto di acquisto di determinati prodotti, l’elenco dovrebbe essere diffuso in modo chiaro, inequivocabile, magari con tanto di marca e marchio. Perché possono essere ‘essenziali’ le lamette da barba, ma non quelle all’aloe. L’aloe non è essenziale. Apparentemente. E chi vende prodotti non essenziali, chi sta dall’altra parte del banco, può essere segnalato per lo stesso motivo? per aver smerciato prodotti ‘non conformi’ alle fondamentali esigenze di una persona? Di oggi è la notizia di un abitante di Taurianova fermato dai vigili. Dove sta andando?, gli hanno chiesto. Risposta: a prendere il giornale poi a fare la spesa.

 

“Il giornale non è essenziale”, gli ha detto a sua volta l’agente. “Faccia la spesa e torni a casa”. Sulla questione - segnalata dal cittadino - si è espresso il Dipartimento di Pubblica sicurezza: “Un errore dovuto a eccesso di zelo. Le norme sono tante e le interpretazioni varie”. La faccenda sta tutta qui. La legge non può essere ‘interpretata’ come un testo criptico, poetico, epico. Deve essere chiara, e uguale per tutti. Prima di comminare un’ammenda, che ha conseguenze penali gravissime, le forze dell’ordine dovrebbero avere un elenco puntuale dei prodotti ‘fuorilegge’ a questo punto. E dovrebbero esserne informati dettagliamente i consumatori, gli esercenti, la gente. Altrimenti alla preoccupazione per l’epidemia si aggiunge la preoccupazione per la borsa della spesa. Per questo è condivisibile - ci si può eventualmente dissociare dalla scelta lessicale - il commento (o l’interpretazione) di un consumatore beccato a comperare un’orchidea per la convivente: “Io direi - ha dichiarato - che se uno fa acquisti in un negozio che per legge può rimanere aperto, in quel negozio uno può acquistare quel cazzo che vuole. Punto”.

 



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Emanuela Da Ros

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