Asta illegale di terrecotte del IV secolo avanti Cristo
Scovate dai carabinieri di Venezia sul web, 8 denunciati
| Ansa |
VENEZIA - I carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Venezia hanno riconsegnato oggi alla Soprintendenza, con una cerimonia a Palazzo Ducale, un'antica anfora ed un contenitore per oli (askos) sequestrati perché messi all'asta in modo illecito. Si tratta di due terracotte del IV secolo avanti Cristo, di fabbricazione apula (pugliese), nere con figure rosse, caratteristiche dell'epoca della Magna Grecia. L'operazione, partita da indagini dei militari di Venezia e terminata a Roma attraverso altre città italiane ed europee, ha portato alla denuncia di otto persone per ricettazione di beni culturali. I due reperti, di particolare fattura, integrità e valore storico-artistico, sono ora nelle mani della Soprintendenza archeologica per il Comune di Venezia e laguna che li studierà per poi portarli ad un esposizione che si sta organizzando in città con altri reperti recuperati dai carabinieri con operazioni analoghe. L'indagine - ha spiegato il maggiore dei carabinieri Emanuele Meleleo - è ancora in corso e si stanno valutando ulteriori responsabilità ed l'eventuale recupero di altri pezzi. È scaturita dall'osservazione delle aste in internet incrociando oggetti in vendita con la banca dati dell'Arma relativa alle opere d'arte sottratte.
Dai confronti tra manufatti, cataloghi e perizie, si è risaliti ad una casa d'aste ed ai venditori, quindi al recupero dell'anfora e dell'askos. Presente alla restituzione il Prefetto di Venezia Michele Di Bari che ha sottolineato il valore di operazioni come questa che "restituiscono beni della collettività alla collettività".