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28 marzo 2024

Castelfranco

Asolo, Mirko Sabatino vince il Premio Segafredo Zanetti

Premio letterario nazionale dedicato alla narrativa per il cinema

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premio segafredo zanetti

ASOLO Mirko Sabatino è il vincitore del Premio Segafredo Zanetti Città di Asolo – Un libro un film. Il suo romanzo “L’estate muore giovane” è stato premiato dalla giuria critica. E ha superato la “concorrenza” de “L’estate del ‘78” di Roberto Alajmo, arrivato nella terna finalista insieme alla graphic novel “Non stancarti di andare” di Teresa Radice e Stefano Turconi. L’opera di Sabatino è un romanzo di formazione “che colpisce per la sua scrittura essenziale – si legge nella motivazione ufficiale del Premio - attraverso pagine che, una dopo l’altra, diventano vere e proprie inquadrature, lasciando già intravedere fotogrammi, primi piani, panoramiche”.

 

Infatti, dalla pagina alla pellicola è una delle mission del Premio Segafredo Zanetti Città di Asolo – Un libro un film, premio letterario nazionale dedicato alla narrativa per il cinema. “Dei quattro giovani protagonisti – continua la motivazione del Premio – Sabatino svela già nella scrittura volti, espressioni, atteggiamenti, così come racconta per immagini i luoghi, gli odori, i colori, e anche il gusto di quell’estate del 1963 in una piccola provincia del Gargano. Come didascalie di una sceneggiatura, le descrizioni dei protagonisti e della loro terra sono la traccia di una scrittura così visiva che consegna il Premio Segafredo Zanetti – Un libro un Film 2018 a Mirko Sabatino. Ai suoi giovani eroi, protagonisti di una storia che in un’estate già lontana vola verso la fine dell’adolescenza verso il mondo “dei grandi”, la Giuria del Premio augura ora di uscire dal libro per riempire lo schermo con la loro fisicità, i loro sogni, la loro fame di vita”. La Giuria Critica ha voluto esprimere una menzione speciale anche per Roberto Alajmo e “L’estate del ‘78” (edito da Sellerio).

 

“Per la sensibilità speciale con la quale da scrittore , anche giornalista, trasforma la vicenda intima e autobiografica del dolore di una perdita in un vero e proprio film interiore e privato. Alajmo, che nel 2005 ha già offerto al cinema con la regia di Daniele Ciprì le pagine del suo È stato il figlio, proietta confidenzialmente nell’anima di ognuno dei suoi lettori il suo viaggio interiore, trasformando chi legge proprio in uno spettatore, complice privilegiato di pagine che scorrono tutte d’un fiato anche per l’ironia intelligente e salvifica che accompagna l’elaborazione di un lutto fino all’ultima delle sue considerazioni: “Per quanto possa sembrare assurdo, prima o poi ci si addormenta per sempre”.

Un libro prezioso, che conquista chi legge proprio con una scelta narrativa di una tale forza visiva che rende difficile la trasformazione del racconto in un’altra possibile sceneggiatura”. Premiato anche “Non stancarti di andare”, scritto da Teresa Radice e Stefano Turconi, firme di rilievo anche in casa Disney. La graphic novel, in 321 tavole a colori, racconta la storia d’amore di Iris, disegnatrice veneziana, e Ismail, insegnante di storia dell’arte siriano. Il libro ha entusiasmato i lettori, tanto da ricevere il premio della giuria popolare, un’opera appositamente creata dall’artista Enrico Benetta.

 



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