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29 marzo 2024

Cronaca

Arcuri: "Siamo in guerra", Zaia:"Aprile in trincea", Fontana:"Siamo allo stremo"

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Arcuri:

"Noi siamo in guerra e io devo trovare le munizioni per far sì che questa guerra il nostro Paese la vinca prima e meglio degli altri". Lo dice Domenico Arcuri, commissario all'emergenza Coronavirus, da In mezz'ora in Più su Rai3 riferendosi allo sforzo per reperire mascherine e presidi sanitari necessari. "Da lunedì, al più tardi martedì, tutte le regioni italiane avranno le mascherine che servono per la parte più critica dell'emergenza: medici, operatori sanitari, malati. Dalla settimana successiva contiamo di dare dispositivi di protezione individuale a tutti gli italiani che ne hanno bisogno", aggiunge.

 

"La Francia ci ha regalato un milione di mascherine, la Germania ci ha mandato decine di ventilatori, il presidente del Consiglio Conte ha chiesto e ottenuto dal presidente Putin alcuni aerei dalla Russia con 180 medici, infermieri, ventilatori e mascherine. Il ministro Di Maio ha lavorato con la rete dell'ambasciate per avere la possibilità di acquistare mascherine in Cina. Sento uno straordinario supporto del governo e degli italiani, come ha detto Conte stiamo vivendo il più grande dramma degli ultimi 60 anni e solo se siamo tutti insieme riusciremo a superarlo. Faccio il commissario di tutti gli italiani, non solo di una parte del paese", dice ancora."In Cina in due settimane hanno creato un ospedale, noi vogliamo dimostrare che in poche settimane riusciamo a contribuire con una produzione nazionale che oggi non c'è. Molti grandi aziende italiane ci stanno aiutando nella ricerca di materiale, ovunque si trovi. E 180 aziende della Camera della Moda si sono messe insieme per produrre mascherine, ci dicono che riusciranno a produrne 2 milioni al giorno. L'obiettivo è evitare di andare in giro per il mondo". Arcuri ringrazia i "7923 medici italiani che hanno risposto all'appello della Protezione Civile. Contiamo di mandarne 300 entro la settimana prossima nei territori più colpiti, poi potremmo mandarne ancora altri".

 

ZAIA

 

"Stiamo affrontando un’emergenza che è come quella della seconda guerra mondiale, e il bollettino ‘di Guerra’ è simile". Lo ha sottolineato il presidente del Veneto Luca Zaia oggi nel punto stampa che ha presentato i dati di oggi con oltre 14mila persone in isolamento fiduciario, oltre 5 mila casi positivi, 1368 ricoverati, 255 in terapia intensiva, 169 decessi e 309 guariti dimessi. E il governatore ha spiegato che "secondo i nostri modelli statistici saremo in trincea ancora per tutto aprile, se saremo bravi potremo anche anticipare questi tempi, poi tra maggio e giugno potremo vedere i primi raggi di sole e finire questa partita con pochi casi sporadici, isolati assolutamente gestibili", ha spiegato."Il governo questa notte ha deciso di predisporre un Dpcm che prevede la chiusura delle aziende e altre attività fino al 3 aprile ed è in linea con quanto chiedevo da tempo. Sono stato criticato quando 15 giorni fa dicevo che si sarebbe dovuti arrivare al coprifuoco, ecco ci siamo arrivati".

 

FONTANA

 

"Dovete stare a casa, per proteggere voi stessi e gli altri" dalla minaccia coronavirus. E' questo "il principale messaggio che vogliamo lanciare" anche con l'ordinanza annunciata ieri, ha ribadito il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante un punto stampa trasmesso via web. "Siamo arrivati veramente allo stremo anche fisicamente", ha avvertito il presidente parlando "del nostro personale medico, infermieristico, di tutti quelli che lavorano nell'Unità di crisi, che guidano le ambulanze. Dobbiamo fare il modo che si riducano i numeri" dell'epidemia, ha esortato ancora, "che il contagio rallenti e vada in discesa invece che in salita". "Non abbiamo ancora i dati definitivi" sui nuovi contagi da coronavirus in Lombardia, "ma possiamo anticipare che sono in linea più o meno con quelli dei giorni scorsi".

 

NUOVE MISURE - L'ordinanza che la Regione Lombardia ha annunciato ieri sera contro l'emergenza coronavirus "credo sia la più restrittiva che si possa emanare nell'ambito di quelle che sono le competenze regionali. Più di così non potevamo fare e lo abbiamo fatto, convinti che l'unica strada" per vincere l'epidemia sia "far capire alla gente che deve rimanere a casa". Il presidente ha ricordato che il provvedimento è stato deciso "dopo avere avuto un lungo colloquio sia con i sindaci, ma soprattutto con i diversi stakeholders del Patto della competitività. Da parte di tutti c'è stata una richiesta unanime di assumere provvedimenti più restrittivi. Ragione per la quale, senza attendere oltre, abbiamo deciso di approvare l'ordinanza che va nella direzione di rendere molto più stringente ogni tipo di possibile contatto sociale e fisico fra gli individui".

 

ASINTOMATICI A CASA - "E' chiaro che non possiamo farci carico" in strutture dedicate "di tutte le persone asintomatiche, o sintomatiche in modo leggero" in seguito a contagio da coronavirus, "perché non ci sono gli spazi. Bisogna fare in modo che nelle proprie abitazioni facciano delle scelte rispettose di tutte le esigenze: del malato e degli altri, per evitare di contagiarli". "Proprio per rafforzare l'assistenza domiciliare - ha sottolineato il presidente - domani assumeremo una delibera" con l'obiettivo di "una maggiore partecipazione anche dei medici di base nell'essere presenti e nell'assistere situazioni" di infezione "poco gravi, che possono essere risolte all'interno della propria abitazione, e nel far rispettare tutte le regole. Grazie al cielo c'è stata la disponibilità dei medici".

 

OLTRE 1500 SANITARI - "All'invito che noi abbiamo formulato in maniera vibrante, di ottenere la disponibilità di medici da altre regioni" per aiutare la Lombardia a fronteggiare l'emergenza coronavirus, "hanno risposto in molti: pare che siano in numero superiore ai 1.500". "Anche su questo argomento - ha spiegato - oggi ci sentiremo con il ministro Francesco Boccia", Affari regionali e Autonomie, "per iniziare a dare una serie di quelle che possono essere le nostre necessità e richieste da avanzare". Fontana ha inoltre ricordato che "oggi pomeriggio arriveranno prima un gruppo di medici e infermieri da Cuba e poi, almeno così mi ha assicurato il ministro Boccia, un altro gruppo di medici, interpreti e infermieri dalla Russia. Sia agli uni che agli altri non posso che dire grazie per la collaborazione".

 


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