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28 marzo 2024

Conegliano

Angela Buso risponde

Dopo la sfiducia le precisazioni della presidente della Pro Loco di Conegliano

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Angela Buso risponde

CONEGLIANO - Angela Buso, presidente della Pro Loco di Conegliano, risponde dopo la mail di sfiducia firmata da 8 consiglieri su 12. Lo fa attraverso una nota firmata dall’avvocato Francesco Filippin. Buso – scrive il legale - “mi chiede di contestarli fermamente, ribadendo la propria correttezza e il rispetto da parte sua delle norme statutarie e della collegialità dell’organo”. Il riferimento ovviamente è agli 8 firmatari della mail, con la quale si sfiduciava la presidente e si chiedeva il commissariamento dell’associazione.

 

“Trattasi, in ogni caso, di rilievi privi di contenuto sostanziale che si risolvono solo in insinuazioni anche diffamatorie – continua la nota -. Contrariamente a quanto contestato in detto documento, l’assistita tiene a precisare di non aver mai tenuto “atteggiamenti di manifesta contrarietà nei confronti dell’Amministrazione comunale”, essendo stata la sua attività sempre finalizzata ad una collaborazione costruttiva con la stessa”.

 

E poi c’è la questione che riguarda la tesoreria. “Quanto alla presunta estromissione del Tesoriere dall’accesso al conto corrente e alla documentazione contabile, trattasi ancora di assunti privi di fondamento”, si legge nella nota dell’avvocato.

 

Un altro punto riguarda invece le “contestazioni in ordine all’asserita “estromissione di consiglieri dalla vita dell’Associazione””, in merito alle quali “la stessa (Buso, ndr) ribadisce che le decisioni adottate non sono state assolutamente frutto di sue iniziative unilaterali e sono conseguenza delle discussioni a seguito delle diverse riunioni tenutesi, nell’ottica della chiarezza e trasparenza preannunciate in occasione della sua nomina”.

 

“La signora Angela Buso – scrive Filippin -, pertanto, non può in alcun modo accettare che venga messa in discussione la sua buona fede, né che le vengano, altresì, addebitate “azioni e parole screditanti verso alcuni consiglieri” e il fatto che il suo comportamento venga definito come “contrario al bene dell’associazione””. E poi lo sviluppo più importante, quello finale: Buso infatti “si riserva ogni azione a propria tutela, nel caso in cui non vi sia idonea rettifica da parte di chi ha messo in dubbio quanto sopra”.

 


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