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28 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Anche Follina dice "no" al 5G

Anche Follina si unisce agli altri comuni della Marca Trevigiana che già si sono opposti all'installazione di antenne per la tecnologia 5G

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5G Follina

FOLLINA - Anche Follina si unisce agli altri comuni della Marca Trevigiana che già si sono opposti all'installazione di antenne per la tecnologia 5G. “Le voci sono tante e discordanti, quindi fino a che non ne sapremo qualcosa in più, non si avranno dati scientifici certi sulla non nocività di questa tecnologia, anche il nostro comune non acconsentirà alla sperimentazione - annuncia il vicesindaco di Follina, Luca Zanta - Decisione presa di comune accordo anche con l’opposizione”.

 

Scelta che si allinea a quelle già annunciate da tutti i comuni limitrofi del Quartier del Piave (come Tarzo, Pieve di Soligo, Refrontolo, tanto per citarne alcuni), senza dimenticare altre realtà nel resto dell’intera provincia del calibro di Asolo, Pederobba, Montebelluna, Giavera del Montello, Casier, Vedelago, Susegana (e la lista è davvero lunga) in cui, a prescindere dalla bandiera politica dell’amministrazione in carica, la lotta contro la nuova tecnologia di linea telefonica ultra veloce sembra aver messo tutti d’accordo.

 

Una presa di posizione dettata dall’incertezza e le notizie poco chiare su quali effetti collaterali queste onde di quinta generazione (da qui il nome 5G) possano arrecare a danno della salute umana. Timori condivisi dalla gran parte della popolazione, in cui il tema del 5G, le sue frequenze e l’impatto sull’uomo è assai dibattuto (fomentato a volte anche da risibili teorie complottiste), sia sui social che negli incontri informativi che hanno fatto registrare in più di un’occasione il tutto esaurito.

 

Da ricordare, ad esempio, quello dello scorso 3 febbraio: nella serata organizzata presso la biblioteca di Montebelluna dai soci dell’Istituto Ramazzini di Bologna, gli oltre 200 posti a sedere sono stati occupati in un men che non si dica, con tante altre persone che sono state rispedite a casa per motivi di sicurezza.

 

Riccardo Mazzero

 


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