CASALE - "Sulla base di quali accordi territoriali l'Amministrazione comunale di Casale sul Sile è in grado di sostenere che il nuovo insediamento creerebbe dai 1.200 ai 1.500 posti di lavoro per i giovani del territorio, quando la stessa non conosce né il definitivo utilizzo dell'insediamento nè i soggetti che vi opereranno?".

E' uno dei passaggi contenuti in otto pagine di osservazioni con cui la Confcommercio di Treviso contesta il progetto che il Comune di Casale sul Sile si appresta ad approvare e che prevede la realizzazione di un grande polo logistico, su un'area di 500 mila metri quadrati, nel quale è previsto l'insediamento anche di uno stabilimento di Amazon.

Si tratta di un'operazione al centro di una discussione che si protrae da alcuni mesi e che converge su argomenti di varia criticità, in particolare di natura ambientale, viabilistica e di sostenibilità economica.

Confcommercio fa presente agli amministratori che gli stessi proponenti "hanno quantificato il numero di nuovi addetti in termini assai inferiori, da 620 a 700 a seconda degli studi proposti" e che" i centri commerciali e logistici che si sono visti sorgere ovunque hanno dilatato i tempi del lavoro, dando spazio a lavoro precario, creando un surplus di offerta senza salvaguardia dei contratti e senza alcun beneficio per le comunità, anzi creando un dumping contrattuale con gli operatori del territorio".

L'associazione di categoria chiede infine che l'amministrazione comunale "s'impegni a creare, fin da subito, tavoli di concertazione con i soggetti economici e le parti sociali, al fine di monitorare ed assicurare il rispetto delle condizioni di lavoro previste dalla legge e dalla contrattazione collettiva, così da evitare pratiche contrattuali scorrette che possano creare danno all'economia del territorio".