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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Altri 4 Comuni strappati alla Lega

Il Carroccio perde anche Vittorio. Ed è subito festa (per il Pd)

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Altri 4 Comuni strappati alla Lega

VITTORIO VENETO - Alla vigilia dei mondiali di calcio in Brasile, diventa molto facile la metafora calcistica per fotografare l'esito delle elezioni amministrative trevigiane. Erano quattro le città impegnate per il ballottaggio: Vittorio Veneto, la più importante, sia dal punto di vista politico, ma anche per il numero dei votanti, Mogliano Veneto, Paese e Preganziol. Per un caso più unico che raro, anche Revine è tornata a votare, a seguito della parità tra i due candidati sindaci alle elezioni del 25 maggio.

 

Il Partito Democratico in collaborazione con le forze del centro-sinistra, ha battuto la Lega e il centro-destra per quattro a uno. La logica conclusione della metafora risulta essere questa: si è concluso il ciclo leghista trevigiano, durato un ventennio circa. A Mogliano, Preganziol, Revine e Vittorio ha vinto il centro-sinistra a Paese, sia pure di poco, è stato confermato il sindaco uscente.

Roberto Tonon durante i festeggiamenti in piazza del Popolo

Grande è stata la festa a Vittorio Veneto, uno dei capisaldi leghisti, di cui era sindaco uscente Gianantonio Da Re, ex consigliere regionale, ex segretario provinciale della lega, uomo simbolo del leghismo trevigiano della primissima ora, che si è avvalso della presenza di politici nazionali di spicco nella Città, anche per l'ultima partita, finita male. Non gli è servita la terza visita del segretario nazionale Matteo Salvini.

Neppure alcune parate dell'ultima ora, come l'inaugurazione del Museo della Battaglia, né la provvisoria rimozione delle transenne in Piazza Meschio sono riuscite a modificare gli orientamenti dell'elettorato vittoriese. Il PD si prende una bella rivincita, anche perché tra i 10 consiglieri eletti di maggioranza, ritornano i quattro, che sedevano come minoranza in Consiglio Comunale: il nuovo sindaco Roberto Tonon, Giuseppe Costa, l'ex antagonista di Da Re, il segretario cittadino del Pd Adriano Botteon e Alessandro De Bastiani, il consigliere eletto con il maggior numero di preferenze. Il popolo di centro-sinistra, dopo aver tenuto le dita incrociate fino all'arrivo dei dati ufficiali dell'ultimo seggio scrutinato, è esploso di gioia. Accompagnato dai giornalisti e dai simpatizzanti si è riversato davanti alla scalinata del Municipio fino alle due di notte, quando si è trasferito nella zona dei Frati per stappare prosecco e altro. Anche i "cugini" delle due liste, che appoggiavano Tonon, hanno brindato: Alessandro Mognol ci ha confermato che i suoi fans lo hanno seguito compatti al voto per Tonon, soprattutto in alcuni seggi ritenuti "pesanti", come il seggio 11.

In questo contesto di festa, il nuovo sindaco Roberto Tonon alle 18:00 di questo pomeriggio varcherà la porta del Municipio, per recarsi all'ufficio elettorale e aprire la nuova era. Due erano gli argomenti di spessore politico, che si coglievano questa notte, sia pure in modo informale, tra gli addetti ai lavori: a)avvicendare il personale amministrativo che, di fatto, con il proprio operato, si era messo a disposizione della Lega, con l'impegno esplicito di andare a leggere, anzi a"scartabellare" alcuni faldoni su problemi essenziali della città; b) si è "avviato" il toto-nomina della la nuova Giunta, che, a norma delle ultime disposizioni legislative, sarà composta da cinque assessori, di cui almeno 2 maschi o femmine. Senza dubbio saranno i consiglieri più votati ad avere maggiori chances per entrare in Giunta. Sommessamente un potenziale membro di giunta ci consigliava:" domandaglielo a Roberto, che ha in testa l'organigramma!". Ovviamente non abbiamo disturbato il sindaco! Altra funzione fondamentale riguarderà la presidenza del consiglio comunale, che deve essere autorevole e garantire trasparenza nei confronti di tutti gli eletti, che poi significano tutti cittadini.

 

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 


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