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20 aprile 2024

Treviso

Allarme disagio giovanile, il sindaco di Treviso scrive al Governo: "Serve un nuovo modello sociale"

Le proposte di Conte: "continuità dell'attività sportiva, ampliamento dell’offerta extra scolastica, alternative di aggregazione e supporto alle famiglie"

| Isabella Loschi |

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Mario Conte

TREVISO - Un nuovo modello sociale per i giovani con spazi, proposte e alternative di aggregazione dopo la scuola e diverse dalla piazza. È l’appello lanciato al Governo dal sindaco di Treviso Mario Conte che questa mattina, 7 marzo, ha inviato una lettera ai Ministri Calderone (Lavoro e Politiche Sociali), Valditara (Istruzione e Merito), Bernini (Università e Ricerca), Sangiuliano (Cultura), Schillaci (Salute), Abodi (Sport), Roccella (Famiglia, Natalità e Pari Opportunità) e Alberti Casellati (Riforme Istituzionali) con alcune considerazioni per dare avvio ad un confronto concreto e proficuo sul tema del disagio giovanile dopo i continui episodi di aggressioni e comportamenti incivili avvenuti nelle scorse settimane anche a Treviso.

“Ho avuto modo di trascorrere un considerevole numero di ore tra i tanti gruppi di giovani e adolescenti che frequentano la città, soprattutto nel fine settimana - si legge nella missiva del primo cittadino - Ho assistito a gravi episodi di maleducazione ed emulazione dei contenuti “virali” sui social ma anche alla loro timidezza, all’inquietudine, al loro bisogno di essere ascoltati e compresi. Una realtà, questa, comune ai medi e grandi centri del nostro Paese”. “Sarebbe facile attribuire le colpe di questa condizione alle famiglie, alla scuola, alle istituzioni che non creano le condizioni adeguate, all’imperversare di internet, dei social network e delle chat - , prosegue il sindaco - La necessità è però quella di un modello sociale: i ragazzi ci dimostrano quotidianamente che dove c’è presenza, attenzione, ascolto e coinvolgimento ci sono impegno, soddisfazioni, motivazione”.

Da qui le proposte di Conte: “E’ necessario dare continuità all’attività sportiva, attraverso un sistema di contributi statali che possa portare tecnici qualificati o la possibilità di istituire polisportive scolastiche che partecipano ai campionati organizzati dalle varie federazioni; l’ampliamento dell’offerta in un’ottica extra scolastica, per renderla un riferimento positivo e sicuro per i ragazzi, grazie all’offerta di proposte alternative a quelle formative e in grado di far esprimere gli scolari nello sport, nelle arti e nel sociale, tutto ciò in alleanza con le associazioni del territorio, così da offrire riferimenti positivi attivi nel territorio. Infine, intervenire supportando le famiglie nella crescita dei bambini: è noto come le esperienze nella fascia d’età 0-6 siano fondamentali per la crescita della persona e per il futuro dei nostri giovani. Sarebbe importante offrire a tutte le famiglie italiane il supporto educativo dei servizi asili nido e delle scuole dell’infanzia valutandone l’obbligatorietà”.

Il sindaco chiude il suo intervento proponendo “Treviso come un laboratorio per un nuovo modello sociale”, facendo seguito al progetto nato con il Patto di Treviso, che ha visto la creazione di un osservatorio per la disciplina dei rapporti tra informazione e infanzia, sottolineando l’importanza di un utilizzo corretto delle nuove piattaforme da parte dei minori.

 



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