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24 aprile 2024

Castelfranco

Allarme ad Asolo: «Colata di cemento, un milione di metri cubi col Pat»

Appello dell’ex sindaco Daniele Ferrazza

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Allarme ad Asolo: «Colata di cemento, un milione di metri cubi col Pat»

ASOLO – È in fase di elaborazione il nuovo Piano di Assetto del Territorio di Asolo. Stanno per essere concesse centinaia di migliaia di metri cubi edificabili. L’ex sindaco Daniele Ferrazza lancia l’allarme.

«In queste settimane si sta consumando, nel più assoluto silenzio, la scelta del nuovo Piano di Assetto del Territorio, in pratica il nuovo strumento urbanistico la cui valenza si estende ai prossimi vent’anni. Nessuna pubblica assemblea, nessuna forma di pubblicità, nessun tipo di partecipazione è stato attivato – spiega Ferrazza - Prevede la possibilità, tra la zona collinare e la pianura, di realizzare ben 285 mila metri cubi di nuova edificazione residenziale, in pratica più di settecento villette (di 400 metri cubi ciascuna) o più di mille appartamenti (di 90 metri quadrati).
Un’assurdità, considerando che il precedente Piano regolatore generale, approvato nel 1998, prevedeva già nuovi insediamenti per 150 mila metri cubi, mai richiesti dal mercato e quindi mai realizzati.

Parte di queste costruzioni potranno essere realizzate in campagna e in collina grazie al sistema della “Edificazione diffusa”, un criterio che, facendo leva sul pretesto della “casa del figlio”, consente di costruire nuove abitazioni in un contesto di case sparse in zona agricola. Altro che riduzione dello sprawl».

 


Eppure ad Asolo ci sarebbero già aree edificabili. «Nonostante il Comune di Asolo disponga già, in tre aree diverse (quale programmazione!), di 62 ettari di zone industriali e artigianali, il nuovo Pat ne introduce una nuova con un’estensione di trenta ettari, giusto ai piedi della collina che ospita la Rocca – prosegue Ferrazza (in foto) -  Vi è prevista la possibilità di costruire ben 720 mila metri cubi di nuovi capannoni. Complessivamente, dunque, il nuovo Pat rovescia sulla campagna e sulle colline asolane poco più di un milione di nuovi metri cubi di cemento, tra edilizia residenziale e insediamenti industriali. Come se coprissimo di villette e condomini lo spazio di ventisette piazze San Marco a Venezia!


Ne abbiamo veramente bisogno? È questo lo sviluppo che intendiamo? È questa la vocazione di un territorio come quello di Asolo? Basta guardarci attorno: siamo circondati da un paesaggio devastato di case e capannoni senza soluzione di continuità. Una buona parte di questi volumi sono sottoutilizzati o addirittura abbandonati e non trovano domanda sul mercato.


Il futuro di Asolo non è nella direzione di un generico e incoerente ulteriore sviluppo edilizio, ma di un piano strategico che valorizzi la storia, la cultura, l’ambiente, il paesaggio, le produzioni agricole di qualità, le attività produttive ad alto valore aggiunto e il terziario avanzato.


Nel nuovo Pat non vi è cenno alcuno al futuro del centro storico: né alla sua valorizzazione né al sistema dell’accessibilità e dei parcheggi».

 

(foto veduta di Asolo da giannidesti.com)

 

 



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