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23 aprile 2024

Italia

Via all''Agenda Monti per l'Italia'

Premier: "Sarò capo coalizione"

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Via all''Agenda Monti per l'Italia'

ROMA - "Nella riunione di oggi ho riscontrato un consenso ampio, convinto, credibile", sull'agenda Monti, "che mi induce a dare il mio incoraggiamento in occasione delle imminenti elezioni politiche". Così il premier Mario Monti intervenendo in una conferenza stampa che si è svolta alle 19 dopo il vertice durato poco piu' di 4 ore tra il presidente del Consiglio dimissionario e gli esponenti di Udc, Fli, Italia Futura e i ministri Andrea Riccardi e Corrado Passera.

"La mia iniziativa -ribadisce il senatore a vita- non e' contro questo o contro quello. L'asse tradizionale che consiste nella destra e nella sinistra ha un valore storico, simbolico, sostanziale per alcune questioni come quelle della distribuzione del reddito e della ricchezza, ma non mette in evidenza il vero asse che serve oggi all'Italia, quello che punta all'Europa e alle riforme, per trasformare il nostro Paese. Non e' il tentativo di coprire una posizione di centro tra una sinistra e una destra". "Non abbiamo pensato di creare un partito, esiste il mio desiderio di favorire il dibattito politico facendo in modo che le forze politiche si schierino sulle idee".

Quello che nasce intorno all'agenda Monti, ribadisce Monti, "non e' il tentativo di inserirsi tra due poli di un bipolarismo i cui limiti sono stati evidenti, e' il tentativo di rompere alcune barriere e di introdurre nuovi criteri di aggregazione". Si tratta di "individuare -spiega ancora Monti- chi e' disposto a impegnarsi per le riforme, vincendo le resistenze delle corporazioni, delle lobby, di forme arcaiche di sindacalismo, per favorire un cambiamento del Paese".

"E' stato molto interessante - spiega il premier - vedere le posizioni emerse durante la riunione di oggi", al termine della quale "e' stato deciso che al Senato, anche per ragioni tecniche, ci sara' una lista provvisoriamente denominata 'agenda Monti per l'Italia', non so se questa sara' la denominazione definitiva".

"Anche per la Camera i partecipanti alla riunione mi hanno offerto la loro disponibilita' ad accettare una lista unica -dice ancora il senatore a vita- ma ho pensato che, proprio rifiutando il personalismo nella politica e rispettando le diverse identita', le diverse storie, fosse piu' opportuno, piu' significativo, avere una lista dell'Udc, di una forza politica che per prima ha visto i limiti del bipolarismo combattivo e che e' stata piu' delle altre un sostegno permanente all'attivita' del nostro governo. Ci sara' una lista civica, non so se ce ne saranno altre, e ci sara' una coalizione di queste liste".

Monti si e' detto pronto ad accettare il ruolo di capo della coalizione di forze della societa' civile e politiche nelle prossime elezioni. "Accettero' di incoraggiare questo sforzo congiunto nelle forme che saranno definite, accettando di essere designato come capo della coalizione, o dando il mio impegno per il successo del'operazione".

Un'operazione "di rinnovamento profondo della politica italiana" che in prospettiva "deve avere una vocazione maggioritaria" sottolinea Monti illustrando le conclusioni della riunione centrista.

La vocazione maggioritaria della coalizione attorno all'Agenda Monti "e' nel senso che non aspira a riempire nicchie lasciate da altri. Si presenta in modo molto aperto e identifica come elemento di appartenenza valori e impegni che noi consideriamo diffusi nella popolazione, fra le forze politiche e soprattutto nella societa' civile". Il premier sottolinea che nel corso di questi mesi sono giunte sollecitazioni dalla societa' civile "che non si riconosce nelle offerte politiche attualmente disponibili e che non mi sembra che manifestando attenzione all'agenda Monti cerchi un rifugio nella demagogia o nella pura protesta".

Monti sottolinea di non aver "mai pensato di creare un partito, ci sono state troppe cose affrettate e strumentali nella vita politica italiana incentrate su singole personalita'. Non sono l'uomo della Provvidenza, non posso risolvere situazioni che altri non potrebbero risolvere, con tanta buona volonta' credo di essere riuscito a far lavorare insieme forze che non avevano mai lavorato insieme nel passato".

"Questa e' la ragione per cui vengo richiesto ora -aggiunge- di favorire un rassemblement, un lavorare insieme da parte di diverse forze. Verra' preparato uno statuto, una modalita' che consenta una ordinata e proficua coesistenza e cooperazione tra forze politiche, movimenti, associazioni, individui".

E a chi gli domanda se pensa di tornare a palazzo Chigi alla luce dei sondaggi che danno la sua lista al secondo posto alle elezioni, il premier dimissionario replica: "Non e' il caso di definire a priori cosa si fara' in futuro. Wait and see...". "A palazzo Chigi -ha ricordato- sono stato in un periodo molto difficile e sono contento di non aver assistito alla catastrofe dell'Italia, ma anzi di aver contribuito a rimetterla in carreggiata".

A proposito della carica di senatore a vita, Monti ha chiarito: "Come senatore a vita non posso partecipare all'elezione di in un collegio alla Camera, ne' rinuncio all'onore concessomi dal Presidente Napolitano".

Il premier dimissionario sottolinea come "esistono precedenti di governi politici o tecnici di cui il presidente del Consiglio ha partecipato attivamente alle elezioni. La mia terzieta' nell'esercizio dei limitati poteri dell'ordinaria amministrazione posso assicurare che non e' messa in gioco".

Monti ha aggiunto di aver detto in Consiglio dei ministri ai colleghi di ricordarsi che nell'esercizio dei loro compiti, anche dopo il venir meno di un partito di maggioranza e dopo le sue dimissioni, "noi continuiamo ad essere un governo di quella maggioranza, della maggioranza a tre: non cambiamo la natura della nostra maggioranza solo perche' un partito ha fatto venire meno il suo appoggio".

Il premier affronta quindi la questione della crisi economica. "Fortunatamente e' finita, cosi' sembra, l'emergenza finanziaria, ma c'e' un'altrettanto grave e forse di piu' emergenza davanti ai nostri occhi, e' l'emergenza della disoccupazione, soprattutto giovanile, e della mancanza di crescita".

Parlando poi della formazione delle liste, Monti ha spiegato di aver "chiesto la collaborazione del dottor Enrico Bondi per quanto riguarda non la valutazione politica dei profili dei candidati, ma la due diligence, cioe' la verifica dei requisiti di conformita' dal punto di vista penale o di possibili conflitti di interessi". Il premier assicura che durante il vertice di oggi "tutti i partecipanti, a cominciare dal presidente Casini, si sono dichiarati pienamente d'accordo". "Vigilero' sull'osservanza di certi criteri nella formazione delle liste -ha detto ancora Monti- questo e' molto importante, saranno stabiliti standard e criteri esigenti, questa e' una delle cose che i nostri cittadini domandano".

(Adnkronos/Ign)

 


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