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28 marzo 2024

Nord-Est

Ale e Franz: “Non c’è abbastanza onestà per fare la guerra”

I due comici portano (anche) nei teatri del Veneto il loro spettacolo: Nel nostro piccolo. Ed è subito sold out

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Ale e Franz: “Non c’è abbastanza onestà per fare la guerra”

Nel ‘loro piccolo’ - per parafrasare il titolo dello spettacolo con cui stanno riempiendo i teatri del Veneto - i comici Ale e Franz dicono (e fanno) cose grandi. La prima riguarda il matrimonio. Il loro ‘matrimonio’. Il rapporto professionale e di amicizia che li lega da 24 anni.

“Mai avuto uno screzio”, confermano all’unisono. Nemmeno al settimo anno? “Nemmeno nell’anno fatale. Eppure - risponde Franz - questa è una domanda che ci fanno sempre: forse è strano che un sodalizio non abbia crepe”.

 

Ale (47 anni) e Franz (51), entrambi milanesi, si sono incontrati da ragazzi, al Cta, una delle più acclarate scuole di recitazione meneghine. A spingerli a frequentare il corso attoriale la passione per il teatro, per l’interpretazione, ‘semplicemente per la recitazione’, sottolinea Franz. All’epoca, erano gli albori degli anni Novanta, Franz aveva 25 anni, Ale 21. Si sono incontrati e hanno scoperto di avere parecchie affinità.

“A un certo punto - racconta Franz - ho detto ad Ale: stasera ci troviamo a casa mia e proviamo a scrivere qualcosa insieme: se ci riesce vuol dire che possiamo fare ‘sto mestiere, altrimenti salutiamo il teatro”. Hanno scritto uno spettacolo che di lì a poco - era il 1994 - avrebbero proposto al Caffè Teatro di Samarate. Una specie di ‘Zelig’ ante litteram. “Maurizio, il titolare, a quel punto ci ha chiesto: ‘cosa scrivo sul cartellone? che nome ha il vostro duo?’. Ci siamo guardati per trenta secondi. ‘Siamo Ale e Franz’, gli abbiamo detto, perché così ci chiamavamo tra noi. E siamo sempre stati fedeli ai due nomignoli che ci hanno connotato dagli esordi”.

 

E’ stata casuale la scelta di un repertorio comico? “In realtà - risponde ironicamente Franz - volevamo far cose drammatiche, solo che non ci siamo riusciti...No: la verità è che la comicità ce l’abbiamo dentro”. Ale interviene: “C’è comicità dove c’è tragedia (sospira e sorride): michia! cos’ho detto!” Nello spettacolo ‘Nel nostro piccolo’, per la regia di Alberto Ferrari, che sta facendo il tutto esaurito a Padova, Schio, Portogruaro, Belluno (solo per elencare alcuni degli appuntamenti veneti), i due comici portano in scena una teoria di quadri in cui emergono però tematiche tutt’altro che divertenti: la solitudine degli anziani e dei clochard, il disorientamento dei giovani, la sfiducia nelle banche, e nella società nel suo complesso, l’omosessualità, la morte...Lo scambio di battute, spesso esilarante, tra i personaggi fatti vivere da Ale e Franz, riceve lirismo e respiro dalle note dei quattro musicisti che intervengono nello spettacolo, Fabrizio Palermo, Luigi Schiavone, Marco Orsi e Francesco Luppi, che interpretano brani di Jannacci, Ruggeri, Gaber. Il risultato è una perfomance divertente, che lascia un’eco di amarezza. Dietro ogni sorriso.

 

Come vedono il futuro, la società di domani, Ale e Franz? Siete ottimisti? Ale dichiara di sì. Dice di sé di vedere sempre il lato roseo delle situazioni. Franz ha un ottimismo paradossale. “Ogni società - sottolinea - tende a vedere se stessa compromessa. I nostri nonni, i nostri genitori giudicavano con severità il modo di vita che si profilava all’orizzonte, che mutava sotto i loro occhi. Io sono convinto che i grandi mali e malesseri che non possiamo ignorare, certo, si risolveranno. Magari con un’altra guerra, che a volte pare inevitabile. Io però sono convinto che ci sia troppa iprocrisia, che ci siano troppi sorrisi finti e vacui, perché si arrivi a un vero scontro”. Un’opinione sottoscritta da Ale con una battuta che pare un’aforisma di Wilde: “Oggi non c’è abbastanza onestà per fare la guerra”.

 

Ale e Franz, avete un comico di riferimento? “Sì - dice Franz - io ho Ale e Ale ha me”.

Li provoco. E ci riesco. “La politica in senso stretto non entra mai nei vostri spettacoli o sketch. Lo fate per non inimicarvi nessuno? Per garantirvi la possibilità di lavorare comunque tiri il vento? “Dove sta scritto - s’inquieta un po’ Franz - che tutti i comici debbano fare politica? A me, a noi, la politica non è mai interessata. Non la facciamo né in senso stretto, né in senso lato. Ci fa ridere di più la satira sociale, perché i temi che ci interessano sono quelli della società, delle persone che incontriamo ogni giorno. Noi mica ci possiamo far carico dei problemi del mondo...e poi la gente a teatro vuole sorridere. E anche noi”.

Prossimamente su Rai 2 con la trasmissione ‘Buona la prima’, Ale & Franz saranno presto ospiti di Fabio Fazio. E tesi verso nuovi successi, mandano un saluto affettuoso ai lettori di OggiTreviso.

 

 


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Emanuela Da Ros

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