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28 marzo 2024

Castelfranco

Al centro don Chiavacci di Pieve del Grappa in arrivo un impianto di Thermocompost

L'impianto, realizzato in collaborazione con il laboratorio di ingegneria ambientale dell’Università di Padova, permetterà di ottenere compost ed energia termica dagli scarti vegetali e alimentari.

| Leonardo Sernagiotto |

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Costruzione di un impianto di thermoCompost

PIEVE DEL GRAPPA - Un impianto ThermoCompost che produrrà energia biotermica utilizzando biomassa di scarto costituita da ramaglie e potature prelevate dalla pulizia di boschi, frutteti, giardini e, in parte, da scarti alimentari. La costruzione di questo impianto inizierà nella mattinata di venerdì 6 maggio presso la casa situata nei pressi del Centro di spiritualità e cultura “Don Paolo Chiavacci” a Crespano di Pieve del Grappa.

A realizzarlo sarà il gruppo di ricerca del Laboratorio di Ingegneria Sanitaria Ambientale del dipartimento ICEA dell’Università di Padova, coordinato dai professori Alberto Pivato e Maria Cristina Lavagnolo, che vede impegnati oltre 40 dottorandi e studenti, italiani ed internazionali iscritti al corso di laurea magistrale in Environmental Engineering. Al taglio del nastro sarà presente anche Annalisa Rampin, sindaco di Pieve del Grappa e Presidente dell’Intesa Programmatica d'area Asolo-Monte Grappa.

“Un impianto di questo tipo – spiega Alberto Pivato - implementa perfettamente i principi dell’economia circolare, trasformando gli scarti organici in energia termica utilizzabile a livello domestico e compost, un materiale che può essere riutilizzato come ammendante per migliorare le caratteristiche chimiche e fisiche del suolo, apportandovi notevoli benefici. Tali impianti non solo producono energia termica da rifiuti e sottoprodotti organici, ma permettono anche di trattare questi materiali stabilizzandoli e fornendo un’alternativa al loro tradizionale smaltimento”.

“Siamo orgogliosi di iniziare questa collaborazione con il dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Padova – spiega don Paolo Magoga, direttore del Centro Chiavacci e presidente della Fondazione Opera Monte Grappa – perché va incontro agli obiettivi che si era prefissato il fondatore don Paolo Chiavacci oltre cinquant’anni fa: l’osservazione e il rispetto della natura, il sostegno a progetti ambientali auto sostenibili, la cura della terra e delle persone per una condivisione equa delle risorse. Il nostro Centro situato tra questo meraviglioso territorio costituito da boschi e tanto verde ha sicuramente la possibilità di produrre con continuità la materia prima necessaria ad alimentare l’impianto”.

 


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Leonardo Sernagiotto

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