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28 marzo 2024

Treviso

Aeroporto Canova, il Comitato: "Impatto negativo anche sull’avifauna"

Il Comitato no aeroporto ribadisce l’incompatibilità della struttura con il territorio circostante

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

aeroporto Treviso

TREVISO - “L’aeroporto di Treviso Canova ha un impatto negativo sull’avifauna. Anche per questo l’infrastruttura è assolutamente incompatibile con il territorio”. Il Comitato No ampliamento aeroporto torna a ribadire l’incompatibilità della struttura con l’ambiente circostante, prendendo in esame l’impatto dello scalo sull’avifauna, confrontandolo con altri aeroporto italiani.

“Nel 2018 all’aeroporto Canova di Treviso sono stati rilevati 24 casi di impatto avifauna - scrive il Comitato - All'aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, a fronte di 71.503 movimenti, più di tre volte quelli di Treviso, sono stati riscontrati 25 impatti con volatili e 1 con altra fauna selvatica. All'aeroporto di Brindisi Papola- Casale con 20.922 movimenti, circa quelli di Treviso, sono stati rilevati 6 impatti con volatili”.

“Insomma per lo scalo di Treviso nessuno ha mai contemplato elevati indici di pericolosità. Ma se le Itticolture devono essere ubicate oltre a 13 chilometri dalla pista, l'aeroporto Canova è compatibile con le molteplici attività insediate lungo il fiume Sile, all’interno di un Parco Naturale sede di un sito di Interesse comunitario?”, chiede il Comitato.

“La maggior parte degli impatti tra aeromobili e fauna selvatica si verifica negli aeroporti e nelle loro immediate vicinanze, dove la quota di volo è relativamente bassa; gli uccelli infatti volano generalmente al di sotto dei 500 ft di quota quando non sono in migrazione attiva. Il 70% degli eventi di wildlife strike avviene al di sotto dei 200 ft di quota, l’85% al di sotto degli 800 ft e oltre il 90% sotto i 2.000 ft”.

“Il rischio di collisione è legato al tipo e all’intensità dell’attività della fauna selvatica sia all’interno che nelle aree limitrofe dell’aeroporto. Un’adeguata gestione ecologica anti-fauna del sedime aeroportuale e del territorio circostante è senza dubbio il più efficace sistema di mitigazione del rischio di wildlife strike, insieme all’utilizzo di specifici apparati di deterrenza attiva tesi all’allontanamento degli animali”.

“Il documento Enac sulla gestione del rischio wildlife strike nelle civicnanze degli aeroporto fornisce le linee guida alle autorità, agli enti e ai portatori d’interesse territoriali per la gestione del rischio di impatto tra aeromobili e fauna selvatica nelle vicinanze degli aeroporti, dove tale rischio può aumentare in funzione della presenza di opere o attività in grado di attrarre fauna selvatica. Scopo del documento è anche quello di fornire uno strumento per la pianificazione del territorio intorno agli aeroporti a 3, 8 e 13 km di distanza dalle piste”.

A fronte dei regolamenti e prescrizioni di Icao-Easa-Enac, che identificano un contesto ambientale-naturale, da evitare e che potrebbe pregiudicare i livelli di sicurezza perseguiti dell'attività di volo autorizzata - conclude il Comitato - la coesistenza tra l'aeroporto Canova e le itticolture pone inevitabili problematiche quanto innegabili criticità. Va considerato un ulteriore rischio che si nota quotidianamente: ad aeroporto fermo si riscontra aumento della avifauna, soprattutto volatili che proliferano sulle aree di rischio aeroportuale; un ulteriore problema che si aggiunge a quelli già esistenti”.

 


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