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28 marzo 2024

Conegliano

Accordo nazionale tra Electrolux e sindacato per tornare a lavorare in sicurezza

Su base volontaria sono previsti anche i tamponi, per evitare che persone ammalate entrino in fabbrica

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Electrolux Susegana

SUSEGANA - Michela Spera e Alberto Larghi, coordinatori nazionali Fiom Cgil del gruppo Electrolux hanno reso noto il raggiungimento di un’intesa con la direzione della multinazionale svedese. L’accordo definisce misure di sicurezza e condizioni organizzative per consentire, coerentemente con le disposizioni del Governo, lo svolgimento dell’attività lavorativa in piena sicurezza.

Nell’accordo sono previste: informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento di tutti i lavoratori sulle misure di prevenzione e sicurezza definite; consegna giornaliera dei DPI a tutti i lavoratori e l’informazione sul loro uso corretto; misurazione della temperatura e misure di distanziamento sociale quali la misurazione delle distanze tra le diverse postazioni di lavoro; ricorso allo smart working/lavoro agile per ridurre la presenza fisica del personale all’interno dei locali aziendali; specifiche procedure per il personale esterno per affrontare il rischio da contaminazione; attività di igienizzazione e sanificazione, quotidiane, periodiche e legate ad eventi; interventi sull’organizzazione del lavoro con riduzione orario, distanziamento turni e interventi sui luoghi ristoro, misure di sicurezza in mensa, spogliatoi, bagni, infermeria.

“Inoltre, l’accordo prevede, oltre che la sperimentazione di una APP per gestire il post emergenza ed indicare al lavoratore che decide di aderirvi l’indice di rischio/esposizione al contagio, l’effettuazione a tutti i lavoratori su base volontaria, di Test e Tamponi con lo scopo di consentire l’accesso al luogo di lavoro a persone non affette dal virus – si legge in una nota sindacale -. Questa attività preventiva rientra in un Progetto di Ricerca, coordinato dal Prof. Paolo Gasparini, del Burlo Garofolo di Trieste. Sono infine state definite importanti tutele per i lavoratori e le lavoratrici più fragili a causa di patologie pregresse o attuali, in un rapporto di collaborazione tra medico competente e il medico di famiglia”.

 



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