18/04/2024nubi sparse

19/04/2024poco nuvoloso

20/04/2024poco nuvoloso

18 aprile 2024

Treviso

Accoglienza migranti, l'esempio del professor Calò diventa un progetto da seguire

Padova adotta il modello del professore trevigiano che nel 2015 ha accolto sei migranti

|

|

famiglia Silvio calò

TREVISO - Replicare il modello di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati messo in pratica dalla famiglia trevigiana del professor Antonio Silvio Calò in sei Paesi europei, Italia, Slovenia, Grecia, Cipro, Spagna e Svezia. E’ questo l'obiettivo del progetto "Embracin", finanziato dall'Unione europea con 1,9 milioni di euro per tre anni.

In questi giorni i nove partner dell'iniziativa si sono riuniti per la prima volta a Padova, Comune capofila del progetto. All’incontro ha partecipato anche il professore di storia e filosofia al liceo classico Canova di Treviso, che, insieme alla moglie e ai figli, nel giugno 2015 ha aperto le porte della sua casa di Povegliano a sei giovani migranti, oggi autonomi e indipendenti con un lavoro. E il progetto segue lo schema di accoglienza "6+6x6", che prevede sei migranti ogni 5.000 abitanti e un gruppo di sei operatori (dal medico allo psicologo, dal mediatore culturale all'avvocato) in grado di seguire sei gruppi da sei migranti ciascuno.

 "Da inizio anno - ha detto Calò - i miei ragazzi sono tutti autonomi, sia come lavoro che come residenza. Non è vero che questo tipo di accoglienza non si può fare: se ce l'ha fatta la nostra famiglia, ce la può fare anche lo Stato".

Per l'assessore comunale all'Integrazione e all'inclusione sociale, Marta Nalin "il progetto Embracin è aperto sia alle famiglie che ad altre reti di persone. Vogliamo dimostrare che questo tipo di accoglienza può avere un impatto positivo e può dare una risposta alternativa alla chiusura dei porti".

 


| modificato il:

Leggi altre notizie di Treviso
Leggi altre notizie di Treviso

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×