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19 aprile 2024

Castelfranco

Abbattere alberi per salvare altri alberi: il PD contro la Lega a Castelfranco

Il Partito Democratico boccia la scelta dell'Amministrazione di abbattere 15 alberi per spostare dei gelsi centenari. L'assessore Filippetto: "Erano piante infestanti e malate":

| Leonardo Sernagiotto |

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Alberi tagliati a sud dell'ospedale di Castelfranco

CASTELFRANCO – Gli antichi romani consigliavano: “Pianta alberi, che gioveranno in un altro tempo”. Che la saggezza degli antichi sia svanita, potrebbe suonare come un luogo comune, eppure in un mondo in cui la deforestazione avanza imperando non sembra troppo lontano dalla realtà.

Per rimanere vicino a noi, la questione del taglio degli alberi è approdata in Consiglio comunale, dove si è ricostruito il percorso che ha portato all’abbattimento di un piccolo boschetto vicino a parco Bolasco per salvare dei gelsi centenari.

Riassumendo: il progetto per la costruzione del complesso di radioterapia dell’Istituto Oncologico Veneto interessava la parte a sud-est dell’ospedale San Giacomo, un’area verde occupata da numerosi gelsi di oltre 120 anni, dall’alto valore culturale oltre che botanico. Su richiesta espressa dello IOV, il Comune di Castelfranco, appoggiato dall’Università di Padova e con il parere positivo della Soprintendenza, ha espiantato i gelsi, piantumandoli nelle vicinanze della “Casa degli strepiti”, per una spesa di circa 42mila euro.

La nuova area scelta per i gelsi era però occupata da altri alberi, abbattuti per l’occasione, causando le ire di molti cittadini, anche per il fatto che gli alberi tagliati ombreggiavano il frequentato percorso ciclopedonale a nord di villa Bolasco.

Interpellato in Consiglio comunale sul motivo di tale scelta, l’assessore all’ambiente Roberto Filippetto replica: “Le piante abbattute erano quindici robinie o pseudo-acacie, piante infestanti, cresciute spontaneamente circa quarant’anni fa, quando sull’area vi era il deposito rifiuti dell’ospedale. Erano inoltre piante malate, con la parte aerea completamente secca. Sono stati mantenuti tuttavia quattro cedri, che sono oggetto di trattamento fitosanitario contro le processionarie”.

Risposte che tuttavia non soddisfano Claudio Beltramello, esponente del PD castellano: “Avevamo chiesto se erano state valutate altre opzioni dove piantare i gelsi senza abbattere altri alberi. Inoltre, il fatto che queste robinie fossero cresciute spontaneamente non era un fattore negativo ma un valore aggiunto, una rigenerazione arborea che aveva creato un piccolo boschetto gradito dai cittadini”.

Per sensibilizzare la popolazione alla cura del verde e dare un segnale di tutela ambientale, Beltramello propone che le questioni riguardanti l’abbattimento di alberi sani siano discusse in Consiglio comunale e non prese autonomamente dal solo ufficio Manutenzioni del Comune.

Il consigliere PD suggerisce inoltre che sia data adeguata comunicazione alla cittadinanza, per evitare “brutte sorprese” come nel caso delle robinie a sud dell’ospedale. Un appello al momento tuttavia caduto nel vuoto, anche osservando l’area del pronto soccorso dell’ospedale, dove sono stati tagliati gli alberi che garantivano una quanto mai gradita ombra ai pazienti dell’ospedale.

 



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Leonardo Sernagiotto

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