19/04/2024sereno

20/04/2024poco nuvoloso

21/04/2024poco nuvoloso

19 aprile 2024

Treviso

8000 imprenditori veneti all'assalto di Roma

La marcia sulla capitale al via domani all'alba. Numerosi i trevigiani

|

|

8000 imprenditori veneti all'assalto di Roma

TREVISO - La 'guerra' veneta contro la crisi arriva domani in Piazza del Popolo a Roma. Dalla regione infatti arriveranno circa in 8 mila in occasione della manifestazione nazionale di Rete Imprese. La sveglia suonerà per tutti prima dell'alba, per essere alle 4 al parcheggio dell’Emisfero, vicino all’autostrada, pronti per salire nel pullman degli “arrabbiati”.  Sarà particolarmente nutrita la presenza trevigiana: sessanta dirigenti, consiglieri, imprenditori associati a Confcommercio Treviso, provenienti da tutta la provincia, hanno deciso di “sacrificare una giornata di sonno e lavoro” per andare a Roma, in piazza del Popolo, per “far sentire la propria voce”, e “dare fiato e sostanza” alle richieste delle piccole e medie imprese che al Governo, chiedono non una semplice svolta, ma “la svolta”.

 

Lo fanno insieme a migliaia di colleghi d’Italia e del Veneto, insieme ai presidenti nazionali, insieme ad altre 4 associazioni di rappresentanza Cna, Confartigianato, Casartigiani, Confesercenti, consapevoli di interpretare il malessere e lo sconforto di tutti i lavoratori autonomi, ma anche dei loro dipendenti, e di essere arrivati al capolinea in un momento storico difficilissimo che rischia di scivolare definitivamente verso un declino economico irreversibile. Se con Letta gli appelli si sono susseguiti e rimasti inascoltati per mesi, ora Renzi è avvertito: le piccole e medie imprese del terziario stanno dimostrando di avere buoni polmoni e adeguata chiarezza di idee.

 

“Il “patto sociale” si è rotto, sono necessari: meno fisco, meno burocrazia, meno sprechi, più credito, più lavoro, più incentivi, più consumi e restituzione delle tasse in servizi. Stop ai luoghi comuni, alle facili etichette, alle politiche del rigore, se si fermano le piccole imprese si ferma l’Italia, e non resta più niente per nessuno”.

 

“Vado a Roma - spiega Rino Rinaldin, presidente della Confcommercio di Oderzo Motta - sperando che finalmente qualcuno ci ascolti, per portare a casa qualcosa per i soci e per l’intero territorio, non abbiamo la pistola, ma la piazza saprà dare forza alle nostre idee ed alle nostre giuste richieste. Siamo stanchi e stremati.”

 

“A Castelfranco, spiega Pierluigi Sartorello, presidente della Confcommercio castellana, “i soci non ne vogliono più sapere della politica. I centri storici sono deserti, i consumi sono calati, siamo vessati dalle tasse, pressati dalle banche, gli imprenditori si suicidano e poi ci etichettano come evasori”.

 

“Coerenza fino in fondo - è la parola d’ordine di Carlo Taborra, imprenditore montebellunese che parte insieme ai colleghi per dimostrare che - le proteste, quelle vere, non possono che passare attraverso le testimonianze, anche personali e dirette, di chi crede fino in fondo nelle proprie ragioni. Di chi si alza presto per portare a casa qualcosa per la “propria impresa, ma anche per la comunità”.

 


| modificato il:

Leggi altre notizie di Treviso
Leggi altre notizie di Treviso

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×